Il Punto - 10 giugno 2025, 07:11

IL PUNTO. Claudio Scajola gioca d’anticipo: la mossa del veterano che spiazza tutti e punta alla riconferma in Provincia

Permette all’ex ministro di blindare il suo posizionamento, disinnescando ogni possibile concorrenza interna

IL PUNTO. Claudio Scajola gioca d’anticipo: la mossa del veterano che spiazza tutti e punta alla riconferma in Provincia

Claudio Scajola non aspetta mai che il vento cambi, lo anticipa. E così, con una mossa in perfetto stile ‘scajoliano’, si è già ricandidato alla presidenza della Provincia di Imperia, lasciando tutti – alleati, oppositori, osservatori – almeno un passo indietro. È la mossa di chi conosce i tempi della politica come le proprie tasche, e sa che oggi più che mai il tempismo è tutto. Ma perché questa accelerazione? Cosa spinge un ex ministro, oggi presidente uscente della Provincia, a bruciare le tappe quando la scadenza naturale del mandato è fissata per dicembre? La risposta si trova tra le righe della politica nazionale e in una delle ipotesi più discusse in queste settimane: quella di un possibile spostamento in avanti, a maggio, delle elezioni provinciali in tutta Italia. 

Un’ipotesi, ancora al vaglio, che proviene proprio dall’Unione delle Province Italiane (UPI), di cui Scajola è non a caso, è vicepresidente. Ufficialmente si tratta di prendere tempo in attesa di una decisione più ampia da parte del Governo: la possibile, sebbene tutt’altro che certa, reintroduzione dell’elezione diretta da parte dei cittadini. Una battaglia che lo stesso Claudio Scajola ha più volte sostenuto, auspicando il ritorno di una legittimazione popolare piena per gli amministratori provinciali. 

Ma dietro la visione istituzionale, si muove – è evidente – anche il calcolo del politico navigato. Perché con la sua ricandidatura, Scajola non solo mette in chiaro le sue intenzioni, ma blinda in anticipo ogni possibile margine di manovra altrui. Qualunque sia il meccanismo con cui si voterà – che sia l’attuale sistema elettorale di secondo livello o un ritorno all’urna per i cittadini – lui sarà in campo, pronto, visibile, già posizionato. Una mossa furba? Senza dubbio, ma anche lucida. 

Approfittando del clima sonnacchioso dei primi calori estivi, mentre gli altri attendono indicazioni da Roma o dal partito, Claudio Scajola ha messo una solida ipoteca sulla sua rielezione. E lo ha fatto come sempre: senza clamore, con una parola. È una strategia che premia la continuità, certo, ma che al tempo stesso disinnesca preventivamente qualunque possibile concorrenza interna. 

Se a dicembre ci sarà ancora incertezza sul quadro normativo, o se invece si voterà a maggio, poco cambia: il nome di  Scajola è già lì, scritto in cima alla lista. D'altronde, chi meglio di lui – sopravvissuto a decenni di politica nazionale, successi, scandali, ritorni e risalite – può permettersi di giocare su due tavoli, amministrativo e istituzionale, con la sicurezza di chi sa come si gioca davvero la partita del potere? 

Alla fine, questa ricandidatura anticipata è il riflesso di un'idea precisa: non si governa solo amministrando. Si governa dominando il tempo. E, ancora una volta, Claudio Scajola dimostra che questi strumenti sa usarli come pochi altri.

Diego David

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