Il dibattito sulle pale eoliche che minacciano il territorio imperiese si riaccende con veemenza. La consigliera del Partito Democratico, Loredana Modaffari, alza la voce in un attacco frontale all'Amministrazione comunale, accusandola di "gravissima inattività di fronte alla riapertura dei termini per le osservazioni a un progetto che, a suo dire, doveva essere già 'superato, archiviato'".
"No, non ci si può rassegnare al 'the show must go on'", dichiara senza mezzi termini Modaffari, evidenziando come l'Amministrazione abbia permesso per la seconda volta una riapertura dei termini per un progetto che, stando alle sue parole, era chiaramente un "disastro annunciato".
La consigliera non risparmia critiche a chi ha negato il sostegno alla mozione del PD, a suo dire, "vergognosamente", per non aver compreso la "portata devastante" di un'opera che "nulla ha a che vedere con la transizione energetica". L'accusa si fa ancora più pesante quando Modaffari ricorda il voto contrario della maggioranza, che, dopo aver inizialmente definito il problema "estraneo al territorio comunale", ha poi rifiutato la semplice richiesta di predisposizione di osservazioni tecniche e l'individuazione di consulenti.
Tutto questo, sottolinea la consigliera, "sulla scia delle affascinanti parole del sindaco Scajola che risuonano come una campana a morte sul nostro amato territorio 'perché a me le pale eoliche piacciono...'".
Una dichiarazione che, secondo Loredana Modaffari, "ha lasciato sgomenti" e "viola i principi base della democrazia", calpestando la volontà popolare e l'articolo 9 della Costituzione che tutela il paesaggio e gli ecosistemi.
La consigliera del PD punta il dito contro l'impatto atteso sul traffico, lo stravolgimento delle vie di percorrenza, l'occupazione dell'area portuale e dello sbocco del Torrente Caramagna, e il temuto "devasto ecologico ed idrogeologico, ma anche culturale", a cui, a suo avviso, "non corrisponde alcun beneficio per gli abitanti".
"Il Comune di Imperia intende rimanere ancora silente magari con la scusa che ora i tempi stringono?" si domanda Modaffari, auspicando che l'Amministrazione non scelga questa via. "Se così fosse," conclude con tono accusatorio, "al di là della responsabilità politica, graverebbe sul Sindaco e sui suoi seguaci una colpa difficilmente obliterabile, un danno incalcolabile a fronte di nessun vantaggio per i cittadini; solo profitto per una fantomatica Ditta 'forse' apparsa dal nulla..." .
La minoranza, pur richiamando l'attenzione su un "disastro annunciato", promette di continuare a "collaborare fattivamente con i Comitati" e a supportare i cittadini che volessero presentare le loro osservazioni, a difesa di un territorio e di una storia "troppo agevolmente e spregiudicatamente calpestata dall’arroganza di chi governa in funzione di intuibili logiche economiche".