L’online ha preso il sopravvento anche qui. Si gioca online, si scommette sul web, si partecipa a tornei di poker su piattaforme digitali. Il volume d’affari del gambling in rete è ormai sempre più in crescita, in un trend che accomuna l’Italia al resto del mondo, in particolare al mercato asiatico e statunitense.
La prima conseguenza di tutto questo, però, è la crisi del comparto terrestre. I casinò di una volta chiudono e, se non chiudono, sono in crisi, spazzati via dalle ultime slot machine online dei casinò legali che hanno tolto progressivamente protagonistica alle macchinette terrestri. Con rischi importanti per tutta la loro filiera professionale e lavorativa.
Eppure qualcosa sta cambiando in giro del mondo, grazie soprattutto alla compenetrazione tra turismo e gioco legale. Il modello, allora, è quello che sta succedendo a Macao, dove il casinò cittadino ha chiuso il 2024 con un fatturato lordo di circa 230 miliardi di pataca, equivalenti a poco meno di 30 miliardi di euro. Numeri di molto superiori alle aspettative di governo e società di gambling. Il segreto? La diversificazione. “Attraverso il recupero delle entrate lorde di gioco l'industria (soddisfa le proprie responsabilità per supportare l'espansione del turismo non legato al gioco nell'economia di Macao – ha spiegato ai microfoni di Giochidislots Ricardo Chi Sen Siu, professore associato in Business economics al Department of Finance and Business Economics all'Università di Macao – così facendo i casinò non spariranno poiché l'espansione del gioco online e dell'intelligenza artificiale non può sostituire il turismo fisico, i casinò terrestri possono offrire una sorta di intrattenimento 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per i turisti”.
Un qualcosa di simile sta succedendo, qui da noi, con il casinò di Sanremo, che ha chiuso il 2024 con un incasso totale di 51,8 milioni di euro, superando l’obiettivo prefissato di 50 milioni. Nonostante una leggera flessione dell’1,8% rispetto al 2023, il risultato è stato giudicato molto positivo dagli esperti. A trainare il successo sono stati i giochi tradizionali, che hanno registrato un incremento dell’1%, mentre le slot machine hanno portato 38,9 milioni di euro. Anche il gioco online ha ottenuto buoni risultati, con 4,095 milioni di euro d’incasso. L’azienda, come si legge su GiocoNews, si definisce “in acque tranquille”, con un forte capitale sociale e investimenti sia nel personale che nella struttura. Il mese di dicembre ha visto un aumento degli incassi (+4,8%), confermando il trend positivo e il presidente Ghinamo ha sottolineato la soddisfazione per il superamento degli obiettivi e l’importanza del lavoro di squadra. Il 2025 sarà l’anno dei 120 di attività e diventa importantissimo, allora, confermare se non addirittura superare i numeri dello scorso anno.
Per farlo si può puntare anche sull’omnichannel, un modello che oggi rappresenta una vera e propria necessità per la sopravvivenza dei casinò terrestri. Secondo gli esperti, infatti, l’apertura verso il gioco online non è più un'opzione, ma una strategia obbligata per rispondere ai cambiamenti nelle abitudini dei giocatori e rilanciare un settore in difficoltà. E la combinazione tra esperienze fisiche e digitali permette di ampliare il pubblico, fidelizzare i clienti e contrastare il calo delle entrate e dell’occupazione. Lo hanno capito da tempo al casino di Saint Vincent dove l'integrazione tra gioco, ospitalità e turismo ha già portato risultati concreti. Lo dobbiamo capire in fretta anche noi.
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