Attualità - 13 maggio 2025, 12:39

Imperia seconda in Liguria per il costo delle mense scolastiche

Secondo l'indagine di Cittadinanzattiva, con una media di 5,30 euro a pasto per Infanzia e Primaria

Imperia seconda in Liguria per il costo delle mense scolastiche

Imperia si colloca al secondo posto tra i capoluoghi liguri per il costo delle mense scolastiche, subito dopo Savona, secondo quanto rilevato dall’VIII Indagine nazionale sulle mense scolastiche condotta da Cittadinanzattiva. Le famiglie imperiesi spendono in media 5,30 euro a pasto, sia nella scuola dell’Infanzia che in quella Primaria. A Savona si tocca invece il record regionale con 5,50 euro a pasto. Nel complesso, una famiglia ligure con un figlio ha speso in media 103 euro al mese per il servizio mensa nel corso dell’anno scolastico, un dato che posiziona la regione tra le più costose d’Italia.

A livello nazionale, l’Emilia Romagna si conferma come la regione con le tariffe più elevate, con una spesa media mensile di 108 euro, superando la Basilicata che lo scorso anno deteneva questo primato. All’estremo opposto si trova la Sardegna, dove i costi restano i più contenuti: 61 euro al mese per la scuola dell’infanzia e 64 euro per la primaria. Sebbene l’aumento medio delle tariffe a livello nazionale sia stato contenuto, pari a circa l’1%, si registrano importanti differenze regionali. La Sicilia ha visto crescere i costi per le famiglie in modo significativo: +13% per la scuola dell’infanzia e oltre l’8% per la primaria. Al contrario, la Basilicata ha segnato una riduzione dei costi di circa il 6% per entrambi i gradi scolastici.

Tra i singoli capoluoghi di provincia, Barletta è la città dove si spende di meno per la mensa scolastica, con un costo di soli 2 euro a pasto sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria. Al contrario, Torino registra il costo più alto per l’infanzia con 6,60 euro a pasto, mentre per la primaria le città più care sono Livorno e Trapani, entrambe con una media di 6,40 euro. Tra le grandi città, Roma si distingue positivamente, mantenendo un costo contenuto pari a 2,60 euro a pasto per entrambe le tipologie scolastiche, posizionandosi tra le realtà metropolitane più accessibili.

L’indagine di Cittadinanzattiva ha analizzato le tariffe applicate nei capoluoghi di provincia, escludendo Trento e Bolzano in quanto le due province autonome utilizzano criteri diversi e non comparabili per la determinazione delle tariffe. Lo studio si è basato su una famiglia tipo composta da due genitori e un figlio minore, con un reddito lordo annuo di 44.200 euro e un ISEE di 19.900 euro. La spesa annuale è stata calcolata ipotizzando una frequenza scolastica di 20 giorni al mese per 9 mesi, escludendo eventuali costi aggiuntivi, come quote annuali o mensili extra.

Infine, il report offre anche una panoramica sull’impiego dei fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il miglioramento delle mense scolastiche, mettendo in evidenza una distribuzione delle risorse non uniforme tra i diversi territori del Paese, con disparità che si riflettono anche sulla qualità e sull’accessibilità del servizio offerto alle famiglie.

Diego David

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU