Attualità - 03 maggio 2025, 15:39

ATC Imperiese, Tullio Cha: "Bilancio positivo e impegno per la gestione faunistica"

Il presidente Tullio Cha sottolinea l'importanza della partecipazione dei cacciatori

Il tavolo della presidenza

Il tavolo della presidenza

Alla faccia della partecipazione. Duemila soci sono un’enormità per qualunque sodalizio ponentino ma se sono gli iscritti paganti dell’Ambito Territoriale di Caccia imperiese rappresentano il segno tangibile di un settore ricco di vita sociale e sportiva. E l’appuntamento dell’altro ieri, dopo il primo anno di presidenza provinciale di Tullio Cha, con la presenza di circa duecento soci, si è rivelato l’occasione per prendere coscienza della propria felice esistenza. 

Dovevamo comprendere la realtà del nostro `popolo´ di cacciatori – afferma Tullio Chae avere un significativo numero di votanti per approvare o meno il bilancio è stato gratificante”.  La maggioranza ha ratificato il valore positivo del documento contabile. “In questi tempi - spiega ancora il presidente – abbiamo mantenuto il principio della sobrietà così possiamo vantare circa 20 mila euro di avanzo e guardare agli impegni futuri con una certa tranquillità”. 

Infatti, nei compiti dell’ATC non mancano competenze importanti per il territorio. “Le nostre risorse finanziarie derivano dalle quote pagati dai soci – continua Cha – . Si tratta di 90 euro a testa che, quindi, portano almeno 18 mila euro nelle nostre casse mentre le spese sono costituite soprattutto dalle attività venatorie di selezione e di ripopolamento. Infatti tra i compiti istituzionali dell’ATC ci sono le selezioni dei cinghiali ormai troppo diffusi e deleteri per orti e terreni e anche dei caprioli che, a onta dell’immagine, sono diventati un problema per la loro esuberante proliferazione mentre sono le vittime preferite dei lupi”. 

Invece i maggiori costi dell’attività dell’Ente sono rappresentati dalle azioni di ripopolamento. “Sul nostro territorio di competenza – illustra Tullio Cha immettiamo starne, pernici, fagiani e lepri con una spesa piuttosto importante per il nostro bilancio: basti pensare che una lepre acquistata in una riserva ungherese costa ben 300 euro”

Gli altri esemplari che saranno vittime delle future battute di caccia e protagonisti del ripopolamento, sono invece di provenienza nazionale. E, quindi, da ora si pensa alle prossime attività venatorie che sono regolate da precise normative che i `profani´ ignorano. “In provincia abbiamo 66 squadre di caccia attive – spiega Cha – che devono avere un minimo di 20 cacciatori mentre per l’attività venatoria devono partecipare non meno di 12 elementi, ovviamente seguendo le normative vigenti”. 

Insomma l’immagine del cacciatore del nostro tempo vuole allontanarsi dall’archetipo del colpevole della rovina dell’ambiente e della fauna ma protagonista della tutela del territorio e della sua popolazione selvatica. 

Ino Gazo  

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