Il referendum sulla revisione del Piano del traffico che punta a rimettere mano, in particolare, all'ultima ondata di parcheggi blu introdotti in città – senza arrivare alla loro completa eliminazione –, sembra destinato a non vedere la luce. Il clima emerso durante il consiglio comunale di ieri sera lascia, infatti, presagire che il quesito referendario sarà giudicato inammissibile, come si intuisce da diversi segnali provenienti dalla maggioranza.
Al primo punto all'ordine del giorno, l'assemblea ha proceduto alla nomina della commissione incaricata di valutare l'ammissibilità del quesito. A scrutinio segreto sono stati eletti i tre membri esperti: Francesco Gallarati dell'Università di Genova (proposto da Insieme con Scajola), Giuseppe Franco Ferrari, docente della Bocconi (indicato da Avanti con Scajola), e Francesco Montarsolo, avvocato del Foro di Genova (sostenuto dal Partito Democratico). Gallarati ha ottenuto 11 voti, Montarsolo 10 e Ferrari 9; un voto è andato "in libertà", all'avvocato Bruno Santini.
La commissione sarà completata dai membri di diritto: il segretario generale del Comune, il dirigente dell'ufficio elettorale e un magistrato designato dal primo presidente della Corte d’Appello di Genova, che assumerà il ruolo di presidente.
Durante il dibattito, non sono mancati i momenti di tensione. Il capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Lucio Sardi ha proposto di ridurre il compenso della commissione, abbassandolo da 5.000 euro complessivi a 250 euro per ogni seduta. L'emendamento è stato respinta con 10 voti favorevoli contro 21 contrari.
A favore della proposta di contenimento dei costi si è espresso il consigliere PD Edoardo Verda, che ha sottolineato che "la democrazia ha dei costi e vanno sostenuti, prioritariamente rispetto ad altri". Un concetto ribadito anche da Ivan Bracco (PD), che ha evidenziato come "un gruppo di cittadini ha risvegliato gli animi su un problema serio, sia per l’impatto economico sia per quello ambientale". Bracco ha poi invitato l'Amministrazione a non trasformare il percorso referendario in un capro espiatorio per eventuali difficoltà di bilancio della Go Imperia, la partecipata che gestisce i parcheggi.
Sul fronte opposto, Luca Volpe (Insieme con Scajola) ha difeso la scelta di mantenere i compensi, dichiarando che "anche il referendum stesso avrà un costo che inevitabilmente ricadrà sulla collettività, ed è quindi giusto che una commissione seria venga adeguatamente retribuita".
In chiusura di discussione, è intervenuto il vicesindaco Giuseppe Fossati, che ha puntualizzato: "Non siamo contrari allo strumento referendario; anzi, abbiamo modificato lo statuto proprio per rendere più agevole il suo utilizzo. Tuttavia, nel diritto la forma è sostanza: è fondamentale garantire che tutto si svolga nel rispetto delle regole». Fossati ha anche precisato che, secondo regolamento, il compenso previsto è globale e non calcolato a seduta.
Il verdetto sull'ammissibilità del quesito è atteso entro il 31 luglio. In caso di esito positivo, il referendum potrà svolgersi tra il 15 ottobre e il 15 novembre, le finestre stabilite dal regolamento comunale. In aula erano presenti anche i rappresentanti del Comitato promotore, che nelle scorse settimane ha raccolto oltre 1.800 firme a sostegno della consultazione. Una mobilitazione che, al netto delle difficoltà politiche, ha dimostrato l'esistenza di un ampio interesse cittadino attorno al tema della gestione degli spazi pubblici.