Il completamento del porto turistico rappresenta una sfida strategica per Imperia, ma la tutela ambientale, ribadisce Arpal, deve restare una priorità irrinunciabile. L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure ha inviato al Ministero e alla Regione Liguria un dettagliato documento di osservazioni sul progetto per portare a compimento il progetto dell’approdo, presentato dalla società Go Imperia S.r.l., relativo agli ambiti 1 e 2 del Piano Regolatore Portuale.
Nel testo emergono diverse criticità che potrebbero condizionare l’iter autorizzativo dell’opera. Tra i principali rilievi formulati, figura la gestione del traffico e la qualità dell’aria. Secondo Arpal, non è sufficientemente chiaro quale sarà il percorso interessato dall’aumento dei mezzi pesanti, dal cantiere fino ai principali nodi viari o autostradali.
Inoltre, si chiede una maggiore precisione nella descrizione dei sistemi di monitoraggio ambientale: non sono stati specificati il numero dei punti di rilevazione, la loro localizzazione né i criteri di raccolta dati, elementi ritenuti indispensabili per una valutazione corretta dell’impatto sulla salute pubblica.
Un altro punto critico riguarda la gestione delle terre e rocce da scavo. Arpal evidenzia incongruenze tra le quantità indicate: 37.800 metri cubi nel Piano di Gestione specifico contro i 41.000 metri cubi previsti dal Piano di Previsione del Traffico.
Non vengono inoltre fornite informazioni esaustive sulla destinazione finale dei materiali eccedenti non riutilizzati nel sito. Arpal punta l’attenzione anche sui vincoli ambientali. In particolare, per l’area denominata "zona A", già soggetta a obbligo di pavimentazione permanente a causa della presenza di contaminanti nel terreno, il progetto prevede invece interventi di piantumazione del verde, in contrasto con quanto stabilito dal Decreto Comunale n. 380/2024. Questo aspetto, sottolinea l’Agenzia, dovrà essere modificato per rispettare il vincolo esistente.
Emergono perplessità anche sul sistema fognario previsto. In caso di emergenza, esiste la possibilità che reflui non trattati vengano scaricati direttamente nel bacino portuale, nonostante la presenza di un bypass. Per Arpal, la gestione delle acque reflue deve essere ulteriormente approfondita e migliorata. Le osservazioni inviate non comportano automaticamente uno stop al progetto, ma rappresentano un passo formale nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Potranno tradursi in richieste di integrazioni progettuali o nell’imposizione di condizioni specifiche per la realizzazione dell’opera.