Clima rovente in commissione comunale dove il sindaco Claudio Scajola ha ufficialmente chiuso la porta all’ipotesi di svolgere il referendum sui parcheggi a pagamento nelle stesse date dei referendum nazionali, l’8 e 9 giugno prossimi. Il primo cittadino ha bollato come “raccontaballe” coloro che, a suo dire, avrebbero diffuso notizie false in merito, motivando la sua opposizione con la mancanza dei tempi tecnici per la coincidenza dei due appuntamenti elettorali. Ma la decisione ha subito scatenato forti reazioni, in particolare dal capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, Lucio Sardi che ha in una nota attacca duramente il sindaco accusandolo di voler sabotare il processo referendario con "atteggiamenti ostruzionistici".
Il referendum, proposto dal Comitato Promotore e formalmente presentato il 18 aprile 2024, riguarda la contestata estensione dei parcheggi blu nel centro cittadino. Secondo Sardi, l’amministrazione avrebbe potuto — e dovuto — procedere con maggiore celerità alla nomina della commissione preposta, dato che la procedura referendaria era già in corso e che il regolamento necessario è stato approvato a dicembre 2024 dopo forti pressioni delle opposizioni.
Ad aumentare le polemiche, la proposta portata in commissione da Scajola: 25.000 euro di tetto massimo di spesa per la commissione referendaria, con 5.000 euro di compenso per ciascuno dei tre membri, oltre alle eventuali spese di trasferta. Sardi definice la cifra “abnorme e priva di parametri oggettivi”, sostenendo che si tratti di un tentativo di screditare l’intero processo referendario facendolo apparire come un oneroso capriccio delle opposizioni.
“Si vuole far passare il referendum come un rito inutile e costoso, un fastidio da minimizzare o ignorare”, ha dichiarato Sardi. “E invece è un atto democratico sostenuto da centinaia di cittadini che hanno firmato per vedere riconosciuto il proprio diritto di parola”.
Il clima si sarebbe ulteriormente surriscaldato quando, durante la discussione, Scajola ha abbandonato nervosamente la seduta dopo pochi minuti, rifiutandosi — secondo Sardi — di confrontarsi nel merito della questione. “Un atteggiamento da Luigi XIV di provincia, non all’altezza del ruolo istituzionale che ricopre”, tuona il capogruppo di Avs.
Sardi ha infine ricordato che, se il sindaco avesse proceduto con tempestività alla nomina della commissione e avesse previsto indennità in linea con le reali esigenze del ruolo, “avrebbe dimostrato di avere rispetto sia per la democrazia che per le casse comunali”.
Il braccio di ferro tra la maggioranza e l’opposizione sul referendum non sembra destinato a concludersi presto. Da un lato un’amministrazione che difende l’efficienza dei parcheggi a pagamento come misura di regolazione urbana e risorsa economica, dall’altro un fronte civico e politico che accusa il Comune di voler soffocare la partecipazione popolare e zittire le voci contrarie.
La partita, insomma, è tutt’altro che chiusa: lunedì sera, infatti, la pratica approderà in consiglio comunale.






