"Non mi preoccupa, risponderà il presidente della Regione". Così Claudio Scajola, sindaco di Imperia ha commentato, quasi con con freddezza l’intervento del difensore civico regionale Francesco Cozzi, che nei giorni scorsi ha 'congelato' le maxibollette emesse da Rivieracqua, in attesa del pronunciamento ufficiale da parte di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).
Cozzi, nella sua nota, ha di fatto dichiarato "esaurito" il ruolo di Scajola come Commissario straordinario dell’ATO idrico, incarico ricevuto a suo tempo dall'ex governatore ligure Giovanni Toti.
Claudio Scajola, intanto, per quanto riguarda il suo ruolo di Commissario ( casulamente solo ora), annuncia in una nota di aver proposto (il 25 marzo scorso) alla Regione Liguria la cessazione del proprio incarico entro il 30 aprile 2025, "a seguito -recita il comunicato - del raggiungimento degli obiettivi assegnati".
La società consortile mista pubblico-privata che gestisce il servizio idrico integrato nella provincia di Imperia ha, infatti, rispedito al mittente la lettera del difensore civico. Una dichiarazione che aggiunge confusione a una situazione già intricata e oggetto di ampie discussioni da mesi, soprattutto a fronte del malcontento di molti utenti per le bollette ritenute abnormi.
Scajola, dal canto suo, ha scelto di mantenere un profilo basso, ma non rinuncia a sottolineare la responsabilità della nuova giunta regionale, ora guidata da Marco Bucci.
La palla passa quindi al nuovo presidente della Regione, chiamato ad accettare non solo le dimissioni di di Scajola come Commissario dell'ATO, ma anche la linea che la Regione intende adottare sul caso Rivieracqua, sempre più simbolo delle difficoltà di gestione del servizio idrico locale. Intanto, i cittadini restano in attesa. Alcuni con le bollette in mano, altri con ricorsi pronti.