L’Hotel Riviera dei Fiori di San Lorenzo al Mare ha avuto l'onore di ospitare una delle autrici più acclamate della letteratura contemporanea, Amélie Nothomb, che ha scelto la splendida cornice della costa imperiese per presentare il suo ultimo romanzo L'impossibile ritorno, edito da Volant. Un evento che ha unito il fascino delle parole della scrittrice belga alla bellezza della riviera di Ponente ligure, creando un’atmosfera unica.
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Amélie Nothomb, una delle voci più distintive della letteratura contemporanea , si è detta entusiasta della sua permanenza nella Riviera dei Fiori, confessando "di non aver mai soggiornato in un albergo sulla riva del mare". Un'esperienza che ha trovato particolarmente affascinante, tanto da dichiarare che "sarebbe felice di ripeterla in futuro". L’autrice, evidentemente, ha trovato la costa imperiese un luogo ideale per riflettere, scrivere e godere della tranquillità, una risorsa rara nella frenesia del suo lavoro.
Ad accogliere la scrittrice e i giornalisti intervenuti per l'occasione, la dottoressa Beatrice Cozzi Parodi, proprietaria dell’Hotel Riviera dei Fiori, che ha svelato l'intenzione di aprire il suo albergo a un nuovo progetto: un cenacolo letterario, un ambiente dedicato alla cultura e alla condivisione di idee letterarie. L’idea di creare uno spazio dove autori, scrittori e appassionati di letteratura possano confrontarsi in un contesto rilassante e stimolante è stata accolta con grande entusiasmo da tutti i presenti.
Amélie Nothomb, belga di nascita ma con una forte connessione al Giappone, paese che ha segnato profondamente la sua vita e la sua carriera, ha conquistato il cuore di milioni di lettori in tutto il mondo. La sua carriera è iniziata nel 1992 con Igiene dell’assassino, e da allora ha scritto ogni anno un romanzo che ha suscitato interesse e ammirazione.
Nel suo ultimo lavoro, L'impossibile ritorno, Nothomb ripercorre il suo legame con il Giappone, il paese che l'ha accolta durante la sua infanzia e che è diventato una delle fonti di ispirazione principali per la sua scrittura. Questo ritorno è stato, per lei, un’esperienza che pensava non sarebbe mai stata possibile. Nel romanzo, racconta il suo viaggio insieme all’amica fotografa Pep Beni, durante il quale sperimenta il kenshō, un'estasi contemplativa tipica della filosofia giapponese. L'autrice si allontana dalle lussuose abitudini occidentali per abbracciare un’esperienza più autentica, scegliendo i whisky giapponesi al posto dello champagne e rivivendo, con una nuova prospettiva, i luoghi che le hanno segnato l’infanzia. Anche se alcune parole giapponesi sono ormai sfumate nella memoria, le sensazioni provate, come la luce, i suoni e gli odori, sono ancora vivi in lei, come se non avesse mai lasciato il Giappone.
Il racconto di Nothomb non è solo un viaggio fisico, ma anche un percorso interiore alla riscoperta di se stessa. L’autrice si è immersa in un’esperienza sensoriale e psicologica che l’ha portata a rivivere il passato con occhi nuovi. Il suo ritorno al Giappone è, infatti, l’occasione per confrontarsi con le proprie radici, ma anche con le sue paure, la sua crescita e le sue emozioni più profonde. La scrittura di Nothomb si caratterizza sempre per il suo stile unico, che mescola ironia, introspezione e una grande attenzione ai dettagli emotivi.