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Attualità | 11 febbraio 2025, 16:04

Coldiretti all'Ue: "Stop alle etichette allarmistiche sul vino, un'ingiustizia per la Liguria e l'Italia"

"Misura che penalizza ingiustamente un settore fondamentale per l'economia italiana", dicono Boeri e Rivarossa

Gianluca Boeri

Gianluca Boeri

Coldiretti Liguria, attraverso le parole  di Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, critica il sistema di etichettatura proposto dall'Unione Europea, che penalizzerebbe il settore vitivinicolo, un pilastro economico e culturale, soprattutto per la Liguria e per l'Italia. 

Mentre l’UE rimanda da anni decisioni fondamentali per la trasparenza e la salute, come l’obbligo di indicare l’origine su tutti gli alimenti, colpisce invece un prodotto simbolo della nostra cultura. Il vino è un’eccellenza che rappresenta l’intero Made in Italy e una delle coltivazioni principali della nostra Liguria: va tutelato, sia dal punto di vista economico che occupazionale, e difeso da attacchi ideologici che non tengono conto della sua storia millenaria e del suo ruolo nella dieta mediterranea”, dichiarano Boeri e Rivarossa

Gli esponenti di Coldiretti contestano l'introduzione di etichette allarmistiche e l'aumento della tassazione sul vino, sottolineando l'assenza di fondamenti scientifici e l'ingiustizia verso un prodotto simbolo della cultura e della dieta mediterranea: “Ancora una volta si adottano misure prive di fondamento scientifico, come le etichette allarmistiche e il Nutriscore, che favorisce prodotti ultra-processati, realmente dannosi per la salute. Siamo da sempre in prima linea nella promozione di stili di vita sani, ma questo non può significare colpire ingiustamente un settore strategico per l’economia ligure e italiana. Il vino è tradizione, cultura e identità: fa parte della nostra storia e del nostro territorio e merita di essere difeso”.

Coldiretti  si dice  pronta a difendere i viticoltori liguri e 240mila produttori italiani che danno lavoro a 1,3 milioni di persone lungo l’intera filiera  e hanno inviato una lettera alla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen e ai commissari Raffaele Fitto (Coesione e Riforme), Cristophe Hansen (Agricoltura) e Olivér Várhelyi (Salute) per respingere la proposta. 

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