L’Imperia Rugby torna alla vittoria nel campionato di Serie C, imponendosi con un netto 22-5 contro La Spezia sul campo di casa, il 'Pino Valle'. Un successo importante, che non solo riscatta la sconfitta a tavolino subita all’andata, ma restituisce fiducia e morale per l’inizio di questa seconda fase.
La partita si apre subito con il piede giusto per i padroni di casa. Dopo appena due minuti, un errore della difesa spezzina permette a Fabrizio La Rosa di trovare lo spazio giusto e schiacciare in meta. L’estremo dell’Imperia, ormai una certezza, si conferma decisivo e guida i suoi verso una prestazione solida.
La Spezia reagisce, rispondendo con una meta nata da un’azione di mischia. Nonostante qualche difficoltà nelle fasi statiche, i ragazzi di Pallini e Franzi mostrano un gioco offensivo dinamico e combattivo.
Jorge Abrehu, all’apertura, guida le operazioni con grande lucidità, sfruttando al meglio le qualità dei suoi compagni. Noussa, con il suo fisico imponente, trascina letteralmente gli avversari, mentre i tre quarti trovano i giusti varchi nella difesa spezzina.
Le mete arrivano. Oltre a La Rosa, vanno a segno Nunziata, Del Mondo e Arrieta Aponte, entrato dalla panchina. La trasformazione di Del Mondo completa il tabellino per l’Imperia.
La giovane prima linea – composta da Noussa, Wolff e Ben Belgacem – regge bene l’urto degli avversari, mentre le seconde e terze linee lavorano con efficacia sia in difesa che in attacco.Tra i protagonisti anche Alessandro Ardoino e Leonardo Gandolfi, che spengono sul nascere le iniziative dello Spezia, e Alberto Somaschini, autore di importanti. Una prestazione che lascia ben sperare per il futuro.
Con questa vittoria, l’Imperia Rugby chiude la prima partita della seconda parte della stagione con rinnovata fiducia. La pausa invernale ha permesso di ricaricare le energie e di lavorare su alcuni aspetti chiave, e il risultato si è visto.
Ora l’Imperia attende gli scontri successivi della seconda fase del campionato. La strada è ancora lunga, ma il successo contro La Spezia dimostra che il potenziale per fare bene c’è tutto.