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Attualità | 29 settembre 2024, 08:12

Ritardi nella realizzazione del nuovo polo scolastico della Val Prino, Dolcedo chiede l’intervento di un legale

E’ l’inizio di una possibile guerra a colpi di carte bollate con l’impresa che avrebbe dovuto completare l’opera entro il 30 maggio scorso

Ritardi nella realizzazione del nuovo polo scolastico della Val Prino, Dolcedo chiede l’intervento di un legale

Quattro mesi sono trascorsi dal mancato taglio del nastro o perlomeno all’annunciata e poi sfumata conclusione dei lavori. 

La storia del nuovo polo scolastico della Val Prino atteso a Dolcedo è diventato un casus belli che ora potrebbe sfociare in una battaglia a colpi di carte bollate. Che cosa è successo? Il sindaco Giuseppe Rebuttato e il resto dell’Amministrazione comunale speravano che quest’opera da oltre un milione e mezzo di euro (oltre IVA al 10%) venisse completata entro il 30 maggio scorso. Ma qualcosa non è andato bene. I ritardi hanno fatto storcere il naso al sindaco che ha deciso di vederci chiaro rivolgendosi ad uno studio legale. 

A Dolcedo il cantiere è aperto e tutti in paese si sono chiesti il motivo di questi ritardi per un progetto caldeggiato e approvato nel 2018 con un costo complessivo di 2 milioni e 440 mila euro, con un cofinanziamento da parte del Comune per 326 mila euro e la parte restante finanziata attraverso un bando regionale legato alla rigenerazione urbana. I lavori sono stati aggiudicati in via definitiva alla ditta Idrotermica Meridionale di Luigi Mastrandrea, impresa Individuale con sede a Giovinazzo, in provincia di Bari. 

Tutto bene? Per niente perché il responsabile unico del procedimento, la geometra Mariella Glorio, nel luglio scorso ha rassegnato le dimissioni per motivi personali. Una tegola che ha richiesto di correre ai ripari tant’è che l’incarico è stato affidato all’architetta Francesca Rossi, dipendente del Comune di Dolcedo. Ad agosto altra novità: l'impresa ha chiesto di ridurre l’importo minimo degli stati d’avanzamento lavori e di ridurre le tempistiche per la liquidazione dei certificati di pagamento straordinari, per “far fronte agli aumenti eccezionali dei costi di materiali da costruzione e energia negli appalti pubblici”. Ed ecco che sono cominciate a fioccare le telefonate e le missive tra le parti.  Rup Francesca Rossi e amministrazione comunale hanno deciso di aprire un confronto ma affidandosi ad un legale, lo studio genovese Borello.

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