Per l’ultimo giorno del Raduno di Vele d’Epoca rimane nel profondo dell’animo il fascino. Il rimpianto nasce per quelle meraviglie messe in acqua per farne risaltare la loro bellezza. Sono i legni creati a mano da maestri d’ascia tanti anni fa, in molti casi quando perfino l’energia elettrica non c’era ancora a illuminare rudimentali capannoni da definire cantieri. Oggi pomeriggio, invece, l’atto finale di questa 25ma edizione è un appuntamento obbligatorio per tutti gli eventi capaci di richiamare grandi folle.
Le interviste
“Concludiamo la venticinquesima edizione -dichiara il sindaco Claudio Scajola - del Raduno Vele d’Epoca di Imperia con grande soddisfazione. La città ha accolto questi splendidi legni con il tradizionale calore che la contraddistingue e abbiamo sentito da molti equipaggi parole di sincero affetto. La banchina, che si è presentata bella come non mai, ha visto centinaia di equipaggi e migliaia di visitatori partecipare agli eventi, dalla danza ai giochi sportivi, alla discoteca all'aperto. Senza dimenticare lo spettacolo pirotecnico a ritmo di musica, che ieri sera ha affascinato i tantissimi che hanno gremito il borgo, regalando immagini suggestive delle vele illuminate dai colori dei fuochi. L’edizione del 2024 è stata dunque l’emblema di una città che cresce e si apre al mondo. Stiamo già lavorando al raduno 2025, che si terrà dal 3 al 6 settembre, con importanti novità, tra cui il ritorno del Trofeo Riviera, con partenza da Imperia e arrivo a Montecarlo, l’introduzione della Swan Classic e uno sviluppo ancora maggiore degli eventi collaterali”.
Il Presidente di Assonautica Imperia, Biagio Parlatore, si è congedato dicendo: “Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato a questa venticinquesima edizione di Vele d’Epoca di Imperia, garantendone il grande successo. Un grazie particolare alle meravigliose Regine del mare che ogni anno accogliamo con orgoglio e gioia in questa banchina sempre più bella. Di questo, ma non solo, il merito va al Sindaco Claudio Scajola, che crede fortemente in questa manifestazione e ci ha supportato in tutta la parte organizzativa. Un ringraziamento a tutti gli Enti, gli sponsor, i partner tecnici e i volontari che hanno contributo alla riuscita del Raduno e di tutti gli eventi collaterali, che hanno rappresentato una novità di grande successo tra equipaggi, cittadini e turisti. Questa edizione ha gettato solide basi per un’ulteriore crescita nel futuro”.
Le premiazioni che certificano il valore agonistico emerso dalle uniche due regate che è stato possibile organizzare per benevolenza di Eolo. Ma, in fondo, non sono certo le classifiche a certificare il valore di quei gioielli galleggianti: gli armatori possono, comunque, essere soddisfatti dell’ammirazione di tutta la folla che, per cinque giorni, è passata in banchina a emozionarsi delle bellezze all’ormeggio.
Senza dimenticare la sfilata del mattino quando tutte le barche presenti al Raduno, lasciando il porto, hanno fatto rotta lungo il Molo Lungo per raccogliere gli applausi del pubblico e essere sottoposte l’esame estetico di una specifica “commissione” che emetterà il proprio giudizio sulla barca più bella, più elegante e la più raffinata.
L'ammainabandiera
Proprio la sfilata ha regalato uno spettacolo affascinante perché, se la banchina poteva offrire una visione limitata dei “legni”, la passerella era l’occasione per vedere le barche anche nei loro più nascosti particolari. Così la folla ha potuto ammirare tutta l’emozionante grandiosità dei 69 metri di Atlantic, la sinfonia di legni pregiati tirati a lucido di Puritan, Aria, Emilia, Vistona, Sophie, Carron solo per nominare alcuni tra i tanti da dover ricordare.
Non sono soltanto i frutti dell’opera di maestri d’ascia, sono anche e soprattutto beni culturali, memori di un mondo da ricordare e tutelare nel rispetto di quegli uomini che hanno tradotto la loro esperienza marinara in splendori sull’acqua, ovviamente salata.
(foto e video Marco Ausenda e Christian Flammia)