"Se lo è mai stata, ora non lo è più bella, la vita da bagnino. Soprattutto se devi vivere con pesanti responsabilità. Nello scorso mese di luglio sono dovuto intervenire per una bimba di sei mesi – racconta Wellington Bianchino - Il padre distratto l’aveva lasciata in 50 centimetri d’acqua da sola e lei annaspava: quando è tornato dopo pochi minuti mi ha spiegato che i bambini in acqua imparano a stare a galla senza alcun aiuto”.
Wellington, 20 anni e prima estate come responsabile della sicurezza dei bagnanti, non era e non è tuttora d’accordo con quel padre che definisce “distratto” con una notevole dose di benevolenza.
Una volta il bagnino era il personaggio più desiderato da giovani straniere in cerca di avventure estive. Ora è un lavoro di responsabilità e tensione come dimostrano le esperienze vissute e raccontate. “Sempre in questi mesi estivi, in una giornata di mare mosso con onde importanti – continua Wellington – sono dovuto intervenire per una ragazza in preda a un attacco di panico, non riusciva a venire a terra”.
Insomma, sono stati almeno cinque gli interventi fatti per portare al sicuro turisti che avevano peccato di imprudenza. “Quando viene esposta la bandiera rossa – tiene a precisare – la gente non ne capisce il significato e neppure si rende conto che il mare punisce la presunzione e la mancanza di rispetto nei suoi confronti”. Un’avvertenza di cui Wellington, padre italiano e madre brasiliana, tiene e terrà sempre conto. “Ho il diploma di Meccatronica conseguita all’Ipsia – spiega – Penso di continuare questa bella esperienza sulla spiaggia anche nella prossima estate mentre inizierò il corso universitario di Infermieristica per un futuro nella Sanità”.