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Attualità | 26 maggio 2024, 11:00

Appunti di storia. Oneglia sabauda crocevia di interessi e di relazioni internazionali nel XVI secolo

Nel corso del XVII secolo ci furono segretamente incontri assai frequenti tra i delegati di alcune potenze europee

Appunti di storia. Oneglia sabauda crocevia di interessi e di relazioni internazionali nel XVI secolo

Unita con Porto Maurizio, Oneglia, antico Principato imperiale nell' Alto Medioevo sotto la giurisdizione dei vescovi di Albenga, divenne Imperia nel 1923.  Nel 1298 fu venduta alla famiglia genovese dei Doria del ramo dei Babilano (che con Nicola Doria divenne Consignoria e poi con Gian Domenico Doria, detto Menicaccio, nel 1488, nuovamente Principato e, infine, ancora Signoria nello stesso anno con Antonio Raffaele Doria), che la cedettero ad Emanuele Filiberto di Savoia nel 1576, non senza infruttuose e tardive recriminazioni, oltre che inutili ricorsi al Papa e all'Imperatore da parte della Superba.

Due anni più tardi l'ebreo Moyes Dina, che aveva aiutato finanziariamente Emanuele Filiberto, come abbiamo ricordato in precedenti occasioni, diventò banchiere ad Oneglia e dintorni  in virtù di un privilegio concessogli dallo stesso Duca di Savoia. Egli pagava appunto 200 scudi d'introgio ed un censo annuale di 3.

Al suo seguito si stabilirono nella zona altri banchieri ebrei di diversa provenienza, provenzale, maghrebina, andalusa e livornese. Alcuni di essi svolsero attività anche a Nizza e nella stessa vicina Porto Maurizio genovese muniti peraltro di un salvacondotto per attraversare il confine rilasciato direttamente da Genova. Prima e durante i conflitti di religione in Europa e soprattutto nel corso della Guerra dei Trent'anni, in considerazione delle crescenti esigenze di bilancio degli schieramenti in campo, il credito ai potentati dell'epoca fu ampiamente assicurato dal filone dei banchieri ebrei sefarditi e ashkenaziti e non più solo da quelli toscani e napoletani come era avvenuto in passato. Ad Oneglia, in particolare, nel corso del XVII secolo, ci furono segretamente incontri assai frequenti tra i delegati di alcune potenze europee per sondare le possibilità di credito offerte per sostenere le spese in ogni settore a loro utile.

Era il momento in cui i Savoia intraprendevano una nuova politica delle alleanze e si rendeva opportuno favorire incontri anche tra potentati avversi sia a Nizza che ad Oneglia.

Anzi, Oneglia costituiva un terminale più vantaggioso e riservato per la sua speciale collocazione geografica. Non che i giochi fondamentali si svolgessero nella piccola città ligure, ma ad Oneglia lo Stato sabaudo manteneva una condizione mercantile rilevante e si serviva di funzionari preparati che rendevano preferibile la piazza onegliese persino a quella Nizza.

Non sarà più così, tuttavia, nel prosieguo del tempo, anche per le divergenze intestine in seno alla popolazione e alle categorie economiche del posto, e solo nel corso del XIX secolo, Oneglia recupererà un importante ruolo commerciale ed industriale prima della sua definitiva fusione con Porto Maurizio e con gli altri piccoli comuni del circondario nell'ottobre del 1923. 

Pierluigi Casalino

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