Cronaca - 08 maggio 2024, 10:15

Per l'ex dirigente della Provincia di Imperia Giulia Colangelo 17 capi d'accusa

Al centro di una inchiesta per presunti concorsi truccati e maltrattamenti al personale

Per l'ex dirigente della Provincia di Imperia Giulia Colangelo 17 capi d'accusa

La direttrice generale della Provincia di Savona Giulia Colangelo, già segretaria della Provincia di Imperia deve rispondere di diciassette capi di imputazione.

I filoni dell’inchiesta, coordinata dai pm Maddalena Sala e Claudio Martini sono due: i maltrattamenti e gli atti persecutori nei confronti di alcuni dipendenti dell’Ente e la gestione dei concorsi per le assunzioni.

Il Gip, sulla base di un'articolata indagine svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Savona, aveva ritenuto sussistenti, in capo alla Colangelo, gravi indizi di commissione dei reati di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti di alcuni dipendenti dell'ente; aveva inoltre ritenuto, nei confronti di entrambi gli indagati, sussistenti i gravi indizi dei reati di utilizzazione di segreti d'ufficio, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, tutti commessi, nell'ipotesi accusatoria, nell'ambito dei concorsi per la selezione del personale dipendente con lo scopo di favorire alcuni candidati.

Colangelo, revocata in modo definitivo dall’incarico, si è avvalsa della facoltà di non rispondere sia davanti al Gip Alessia Ceccardi sia davanti ai pubblici ministeri.

Ad essere indagati anche il sindaco di Albisola Maurizio Garbarini, l'assessore albisolese al personale e consigliere provinciale Sara Brizzo, l’imperiese Maurizio Novaro, ex dirigente del settore legale  la dirigente degli affari generali della Provincia Jessica Rebagliati, Laura Pomidoro del servizio legale e contenziosi e Veronica Valenti, stazione unica appaltante.

Nell’ordinanza si legge di un atteggiamento, da parte di Garbarini e Brizzo, di “intromissione e oppressione, documentata da intercettazioni audio e da video ambientali, sulla commissione d’esame in cui erano presenti Colangelo, Novaro e Pomidoro. L’obiettivo sarebbe stato quello di modificare la graduatoria del concorso per l’assunzione di un istruttore amministrativo in moda da far vincere la parente di un politico”. La concorrente sarebbe stata spostata dal terzo al primo posto in graduatoria aggiudicandosi così l’assunzione. 

Colangelo e Novaro avrebbero avuto un ruolo centrale nella questione, come riportato nella disposizione del provvedimento dal giudice delle indagini preliminari Ceccardi, i concorrenti avrebbero ricevuto diversi aiuti: alcuni avrebbero anche ricevuto i testi dei quesiti.

Nelle pagine del gip si legge: “i giusti appoggi politica di cui l’indagata (Colangelo) ha goduto le hanno consentito, tradendo il proprio mandato istituzionale di atteggiarsi rispetto al pubblico ufficio non come  un pubblico ufficiale, bensì come una padrona ambiziosa del proprio salotto”.

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