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Attualità | 23 aprile 2024, 07:11

Autovelox nel mirino della Corte di Cassazione, se non omologati i Comuni rischiano grosso

Una sentenza decisa dagli Ermellini apre un tavolo di discussione che potrebbe interessare molti Comuni della Riviera

Autovelox nel mirino della Corte di Cassazione, se non omologati i Comuni rischiano grosso

I radar che controllano la velocità nei centri urbani sono omologati? Una sentenza della Cassazione ora dà la scossa ai Comuni che devono fare alla svelta e correre ai ripari. Un polverone sollevato pochi giorni fa quando gli ermellini hanno annullato una multa per eccesso di velocità emessa nei confronti di Andrea Nalesso, un avvocato di Treviso.

Nalesso era stato multato per aver superato di 7 chilometri orari il limite di velocità sulla tangenziale della città, che è di 90 chilometri orari. La Cassazione ha annullato la multa perché l’autovelox (marchio registrato di un’azienda fiorentina, la Sodi, con cui in Italia chiamiamo comunemente tutti i rilevatori che negli altri paesi vengono chiamati semplicemente “radar”) che aveva rilevato la velocità della macchina di Nalesso era stato approvato, ma non omologato come richiesto dal codice della strada.

Una sentenza di cui si sta parlando molto perché potrebbe essere applicata a una gran quantità di casi. I provvedimenti della Cassazione hanno un ruolo importante nell’interpretazione delle leggi e vengono spesso usate dai giudici come orientamento per decidere su altri casi simili, e potrebbe quindi avere molte conseguenze.

In particolare, i giudici di pace – gli organi di primo grado nel caso di ricorsi presentati da automobilisti – potrebbero basarsi sulla sentenza della Corte per annullare le multe in tutti i casi in cui gli autovelox fossero approvati ma non omologati.

E questo vale anche per Imperia e altri Comuni che hanno installato gli autovelox diventati lo spauracchio per gli automobilisti. La sentenza della Cassazione potrebbe avere risvolti concreti: gli autovelox approvati ma non omologati sono «la stragrande maggioranza di quelli che si trovano lungo le strade».

Occorre quindi che il Parlamento approvi una legge che fissi una chiara distinzione tra omologazione e approvazione, o che quantomeno stabilisca in modo chiaro l’equivalenza tre le due procedure.

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