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Attualità | 13 aprile 2024, 19:03

Imperia, al corteo per il "cessate il fuoco" in Palestina la testimonianza di Walter Massa al valico di Rafah (foto e video)

"Dobbiamo insistere, dobbiamo raccontare quello che sta accadendo, dobbiamo continuamente chiedere il cessate il fuoco", l'appello del presidente nazionale Arci

Imperia, al corteo per il "cessate il fuoco" in Palestina la testimonianza di Walter Massa al valico di Rafah (foto e video)

Dobbiamo insistere, dobbiamo raccontare quello che sta accadendo, dobbiamo continuamente chiedere il cessate il fuoco, la fine dell’occupazione militare”, è l’appello di Walter Massa, presidente nazionale Arci, a margine del corteo per il “cessate il fuoco” in Palestina che si è svolto nel pomeriggio per le vie di Oneglia.

Massa è uno dei membri della delegazione italiana, composta da cinquanta persone tra attivisti, giornalisti e parlamentari, che a marzo si è recata al Valico di Rafah, alla frontiera tra Egitto e Striscia di Gaza. A Imperia, così come in tutte le città italiane che sta visitando nell’ultimo mese, ha raccontato la propria testimonianza: “Abbiamo raccolto 150 mila con cui abbiamo acquistato aiuti umanitari da portare dentro la Striscia di Gaza. Abbiamo deciso di scortare questi aiuti con una delegazione un po’ diversa, non solo attivisti, ma anche parlamentari e giornalisti, perché tutti devono vedere ciò che sta accadendo.

L'INTERVENTO DI WALTER MASSA

Arrivati al Valico abbiamo visto non meno di tremila tir fermi nei cinque chilometri precedenti. Fermi sotto il sole da dieci, venti, trenta giorni. Contemporaneamente il funzionario dell’Unrwa, l’organizzazione delle Nazioni unite che si occupa dei profughi palestinesi, uscito dalla Striscia per incontrarci, ci ha comunicato che dieci bambini erano appena morti per malnutrizione.

La Mezzaluna rossa egiziana ci ha portato nel magazzino che conteneva il materiale respinto dall’esercito israeliano dove abbiamo trovato incubatrici, stampelle, materiale sanitario, acqua, cibo, pastiglie per la purificazione dell’acqua e dieci bancali di biscotti al cioccolato respinti perché non considerati un bene primario. Abbiamo visto un centinaio di ambulanze nuove impolverate, che non potevano entrare perché, a detta dell’esercito israeliano, sarebbero state utilizzate come materiale bellico”.

Tutte le organizzazioni palestinesi, egiziane, le agenzie internazionali ci hanno chiesto una sola cosa: chiedete in ogni momento, in ogni luogo il cessate il fuoco. Lo dobbiamo fare rifiutando le discussioni accademiche, vogliamo evitare che da qui a meno di due mesi le persone ammazzate con la nostra complicità arrivino a cento mila perché sarebbe un inutile massacro che peserà sulle nostre coscienze e sul nostro futuro”, conclude Massa.

IL CORTEO PER LE VIE DELLA CITTA'

Il corteo si è snodato per le vie centrali di Oneglia, al grido “Palestina libera” e “Pace subito”, una manifestazione a cui hanno aderito trentasei realtà del territorio tra associazioni culturali, religiose, di volontariato e partiti politici.

Sara Balestra

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