Politica - 12 aprile 2024, 16:07

Ddl diffamazione, le reazioni di +Europa e del Partito Democratico

L'emendamento presentato dal senatore ligure prevede le manette per i giornalisti

Ddl diffamazione, le reazioni di +Europa e del Partito Democratico

Dopo gli emendamenti presentati al ddl Diffamazione dal senatore di Fratelli d'Italia, il ligure Gianni Berrino, che prevedono sino a quattro anni e mezzo di carcere per i giornalisti, arriva anche la condanna di +Europa e del Partito Democratico.

Non siamo ancora la Repubblica di Salò! Il carcere per i giornalisti non è la soluzione al problema di una maggiore responsabilità nel legittimo esercizio della libertà di stampa”, commenta Mauro Gradi, coordinatore regionale e membro segreteria nazionale +Europa.

Il segretario regionale del Partito Democratico Davide Natale e il segretario provinciale Cristian Quesada, aggiungono: "La proposta del Senatore Berrino non solo va contro i principi fondamentali della nostra Costituzione, ma è anche in contrasto con la chiara richiesta della Corte Costituzionale, espressa nel 2021, che chiedeva di cancellare il carcere per i giornalisti e di eliminare qualsiasi azione che potesse limitare la libertà di stampa e di espressione. È inammissibile prevedere il carcere per i giornalisti, un'azione che rappresenta un grave attacco alla democrazia e al diritto dei cittadini di essere informati

La proposta fatta da Berrino al Senato - proseguono Natale e Quesada - non ci stupisce, ma ci indigna, fa parte di quella politica che teme l’informazione libera e vorrebbe mettergli il bavaglio. Chiediamo al candidato sindaco a Sanremo Gianni Rolando, che ha sempre dichiarato di essere stato scelto da Berrino, e a tutto il centrodestra che lo sostiene, di prendere le distanze dalle proposte del Senatore in merito all’introduzione del carcere per i giornalisti. Come Partito Democratico ribadiamo invece, il nostro impegno nel difendere la libertà di espressione e nel contrastare qualsiasi tentativo di limitare il diritto di cronaca e la libertà dei giornalisti”.

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