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Attualità | 09 febbraio 2024, 17:09

Giornata del malato, l’esperienza di cura della Residenza Sant’Anna raccontata attraverso le storie dei suoi pazienti

Quattro storie significative di un percorso riabilitativo fatto di professionalità ma anche di amore da parte della dirigenza e del personale

Giornata del malato, l’esperienza di cura della Residenza Sant’Anna raccontata attraverso le storie dei suoi pazienti

In occasione della Giornata del Malato che si celebra domenica 11 febbraio, la Clinica Sant’Anna gestita da SANA Cooperativa Sociale, vuole evidenziare quattro storie particolarmente significative che riguardano alcuni dei suoi pazienti, le loro malattie e le terapie di intervento messe in atto per favorire l’assistenza necessaria ai loro bisogni.

"Contemporaneamente -spiegano dalla Clinicasi vuole mettere in luce il prezioso impegno e la devozione che gli operatori della struttura dedicano ai malati in cura. L’intera equipe formata da psichiatra, psicologa, educatori, infermieri e OSS sviluppano quotidianamente progetti terapeutici e riabilitativi insieme ad attività creative e laboratori volti a favorire il benessere psicofisico degli ospiti".

Rino è un paziente che soffre di oligofrenia, un ritardo mentale congenito o acquisito nei primi anni dell’infanzia che è ospite nel reparto di salute mentale da moltissimi anni. Ogni giorno viene seguito dall’intera equipe non solo a livello terapeutico ma anche riabilitativo. Quello in cui Rino è deficitario è la cura del sé e la gestione dei suoi spazi, nonché nella relazione con gli altri che è caratterizzata da stereotipie e richieste egocentriche continuative con un ritardo mentale che lo limita nella comprensione di strutture logiche complesse. Per lui sono progettate strategie e tecniche d’intervento come l’acquisizione di nuove competenze, abilità comunicative che lo supportino nel contesto sociale in cui vive, ma anche momenti di supporto della cura del sé e degli spazi. Vengono organizzate varie attività come il giardinaggio o giornate del riordino dedicate alla cura del proprio corpo e spazio con lo scopo di fargli acquisire una maggiore autonomia. Durante le attività di arteterapia, gli educatori cercano di coinvolgere l’ospite per far emergere le capacità espressive e creative incrementando la socializzazione.

Sonia è arrivata alla clinica Sant’Anna circa quattro anni fa con una diagnosi di sindrome depressiva. Il suo più grande problema è la simbiosi con la mamma che però non la supporta ma la maltratta emotivamente. Per aiutarla a elaborare autostima e autoefficacia, Sonia segue dei colloqui individuali ad hoc e delle attività pensate per lei come musicoterapia, teatroterapia che vengono svolte per facilitare la capacità di interazione e promuovere il suo benessere psicofisico. Le attività si svolgono nel salone del piano, dove l’ospite è libero di scegliere lo strumento da utilizzare con lo scopo di far emergere e migliorare le proprie capacità espressive, cognitive.

Davide si trova in clinica da circa 8 anni ed è un paziente affetto da psicosi cronica, un disturbo caratterizzato da un distacco dell’ambiente che lo circonda. Questa tipologia di ospite prova forti difficoltà nel partecipare alle attività o nel provare sentimenti autentici ed è per questo che, oltre all’osservazione e all’ascolto, il paziente viene coinvolto in attività musicali musicali come il canto, terapia occupazionale, con lo scopo di coinvolgerlo in un mondo positivo e distoglierlo tutto ciò che potrebbe essere negativo. Colloqui individuali, uscite di gruppo, giochi di società vengono proposti dall’educatore per mantenere un clima gioioso e attivo, che faccia sentire al sicuro la persona. Fondamentale è la collaborazione di tutti gli operatori in quanto ogni membro dell’equipe svolge un ruolo di sostegno che possa portare il paziente a sentirsi n un posto protetto e confortevole.

 

Marta è una paziente con disturbo schizoaffettivo, con problemi di Alzheimer che la rendono non orientata e non attenta. Per lei l’equipe ha pensato ad attività di scrittura e a esercizi mnemonici, ROT che sono fondamentali per mantenere le risorse cognitive. Sono delle terapie non farmacologiche che consistono nella riattivazione degli interessi per gli stimoli ambientali. Attraverso gli stimoli legati alla realtà si cerca di far relazionare la paziente con gli altri in modo da renderla partecipe nell’ambiente circostante. È fondamentale ricordare all’utente informazioni circa l’orientamento temporale e spaziale, in quanto la continua ripetizione delle stesse aiuta il malato a mantenerle nel tempo. Si cerca di stimolare cognitivamente la persona e dialogare nei momenti in cui l’ospite possa sentirsi confuso e disorientato, con lo scopo di non farlo isolare.

Residenza Sant’Anna è una struttura sanitaria e socio-assistenziale di138 posti letto, accreditata e convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, posta nel centro di Imperia. Nasce alla fine degli anni ’60 come clinica privata e nel corso degli anni diventa una struttura multi-settoriale annoverando al suo interno reparti dedicati alla cura riabilitativa, alla residenza protetta per anziani e ai pazienti psichiatrici, alla RSA di mantenimento e al nucleo disabili, dotata altresì di un Ambulatorio di Fisioterapia, Ecografia, Pneumologia, Cardiologia e Psicologia. Fa parte del network di strutture facente capo a ComfortCura, gruppo che possiede un’esperienza pluriennale nel settore.

Diego David

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