Di nuovo bannato il gruppo Facebook di Piero Di Meo: “A pochi mesi dalle elezioni chi dice come la pensa è un ‘nemico’ da togliere di mezzo”

“Buongiorno Amici cari.... Il mio gruppo da ieri sera non esiste più ed ho dovuto fare anche un nuovo account. Ringrazio ovviamente coloro che si son dati da fare per farmelo chiudere e ne comprendo i motivi. A pochi mesi dalle prossime elezioni un gruppo che dice come la pensa senza condizionamenti, costituisce chiaramente un ‘nemico’ da togliere di mezzo... Non so se aprirò un nuovo gruppo o se invece utilizzerò solo questa pagina per denunciare le storture imperiesi. Per ora chi mi vuol seguire può iscriversi qui oppure venire su Telegram alla pagina ‘Mugugni Imperiesi’  Vi aspetto numerosi....Grazie, Piero.

È il testo di un post apparso sulla pagina Facebook di Piero Di Meo, l’ex vicecomandante della polizia municipale, da una decina d’anni  diventato animatore social. Per la seconda volta Facebook ha bannato il suo gruppo (Riga dritto… Mugugni) ma il buon vecchio Piero non si è dato per vinto e ne ha fondato uno tutto nuovo gruppo che si chiama ’Mugugni Imperiesi’ e che in pochi giorni ha già ottenuto centinaia di adesioni .

“Voglio provare per la terza volta, chi mi ha seguito fino ad oggi e mi è amico, penso condividerà questa mia scelta causata solo dall'amore che porto per la città dove son nato e in cui mi auguro di finire i miei giorni”.

Di Meo ha incassato la solidarietà di molti concittadini e anche quella di un concorrente, l’amministratore del gruppo ‘ViviImperia’ Fiorenzo Runco che scrive: “VivImperia vuole esprimere la propria solidarietà per questa incresciosa evenienza all’amministratore e al suo staff. È infatti sotto gli occhi di tutti quanto i gruppi Facebook, nella città di Imperia, rivestano ormai grande importanza in quanto garantiscono una pluralità di vedute differenti e offrano, ognuno con le proprie peculiarità, possibilità di interessi e spunti per opinioni diverse. Sebbene lo spirito che muove i fondatori e gli amministratori è talvolta dedito alla sana concorrenza, riteniamo che la chiusura volontaria o imposta dei gruppi, rappresenti sempre e comunque una grave perdita per la nostra città”.