Politica - 02 novembre 2022, 20:26

Pd, Orlando nell'Imperiese: "Il nostro scopo è creare un’alternativa per la Liguria" (Foto e video)

Il deputato del Pd ha visitato i paesi della val Nervia e incontrato rappresentanze istituzionali per parlare di sanità, caro bolletta, Pnrr e politica

Pd, Orlando nell'Imperiese: "Il nostro scopo è creare un’alternativa per la Liguria" (Foto e video)

"Il nostro scopo è creare un’alternativa per la Liguria, che credo sia sostanzialmente il dissesto del sistema sanitario della nostra regione. Credo che noi dovremo chiamare a rispondere alla Giunta Toti di questo punto politico: il diritto all’accesso delle cure nella nostra regione non è più garantito. Oggi abbiamo continuato un lavoro che abbiamo iniziato già da tempo perché il lavoro dell’opposizione deve partire da un termine che è prossimità, cioè vicinanza ai problemi, nel senso pratico e fisico. In qualche modo le persone sono chiamate a fare i conti con le situazioni di difficoltà e allora noi oggi abbiamo potuto incontrare le rappresentanze istituzionali, questa mattina ho incontrato il presidente della Camera di Commercio, ma contemporaneamente anche la realtà economica parcellizzata del nostro territorio. Siamo andati a parlare e ad ascoltare per capire com’è la situazione e il tema fondamentale tra tutti i cittadini e rappresentanze istituzionali è stata anche la preoccupazione del caro bolletta. Tutti mi hanno posto il tema di continuare a lavorare sul tema della riduzione delle bollette, mi auguro che arrivino a dei provvedimenti dopo questa falsa partenza che il Governo ha fatto con i Consigli dei Ministri in queste ore” - ha detto il deputato del Pd Andrea Orlando presso il centro polivalente Falcone e Borsellino a Camporosso dopo aver visitato i paesi della val Nervia insieme al segretario provinciale Christian Quesada e al consigliere regionale Enrico Ioculano.

Orlando riguardo alla sanità ha aggiunto: “Oggi abbiamo alcune realtà di tempi di liste di attesa che mettono in discussione il tema della effettiva possibilità di accesso al servizio sanitario nazionale. Quando i tempi di attesa vanno oltre l’anno è del tutto evidente che chi può lo fa usando le proprie risorse chi non ha le risorse invece non si cura. Ci sono anche mancanze congiunturali ma lo scenario d’insieme è questo”.

Il tema della sanità è stato approfondito anche dal consigliere regionale Enrico Ioculano, che si è soffermato in particolar modo sulla situazione di stallo dell’ospedale Saint Charles di Bordighera"Siamo critici sulla gestione della sanità da parte della Giunta Toti in questi anni ma diciamo che l'elemento dell'ospedale di Bordighera è stato ed è tutt'oggi la punta dell'iceberg. E’ dal 2018, che ci dicono che passerà la gestione del privato ma siamo a novembre del 2022 e ancora questo non è avvenuto con un rimpallo di responsabilità tra la direzione dell’Asl, Alisa e il privato, che sta diventando imbarazzante. Il problema probabilmente è il progetto ed è quello che stiamo sostenendo noi da tempo, perché il progetto in queste condizioni è insostenibile. Continuare a raccontare che ci sarà il pronto soccorso, i dati del piano economico finanziario, il numero del personale, la possibilità di avere medici dell’emergenza, che non se ne trova in tutta Italia, probabilmente si sta raccontando qualcosa che non può essere. Quando queste domande sono state fatte in Commissione Sanità in Regione, nel luglio 2021 e nel novembre del 2021, tutte le volte, da parte dei dirigenti della sanità ligure, sono state dette delle cose inesatte, perché ci dicevano che tutto era a posto e di stare tranquilli. Voglio ricordare che questo bando prevedeva la presa in carico da parte del privato della struttura di Bordighera nel giro di trenta giorni dalla sottoscrizione e questo non è avvenuto e tutte le volte in cui abbiamo detto: ‘Scusate, ma voi ad oggi sareste pronti per subentrare?’. La risposta è stata ‘Assolutamente, sì’ e tutti i dirigenti della sanità ligure annuivano. Allora, o ci hanno preso in giro all’epoca, ed è quello che penso, o qualcosa non sta tornando, tra quello che si sono detti il privato e la parte pubblica. Ad oggi il risultato è che i medici e gli operatori sanitari che erano presenti all’ospedale di Bordighera pian piano se ne stanno andando, le prestazioni sono meno, il personale che è rimasto è eroico, perché vive in uno stato di incertezza totale e i cittadini ci rimettono".

Sulle case di comunità invece, Ioculano ha affermato: "Ne discuteremo a breve in consiglio regionale, abbiamo presentato delle interrogazioni che vogliono capire come sono state individuate le case della comunità, della salute, sul territorio perché il Pnrr ti dà i soldi per fare l'investimento, cioè costruirla però il cosa ci metti dentro è a discrezione della Regione. La gestione e la spesa per il mantenimento di queste strutture se ne deve occupare la Regione, allora noi speriamo che la Regione non sia andata dietro a qualche sindaco che più insistente degli altri abbia chiesto la casa della salute qua o da un'altra parte, ma che ci sia un progetto dietro rivolto al miglioramento dei servizi per i cittadini e poi come verranno spese queste risorse per la gestione di queste strutture? Qual è il progetto che ci sta dietro? Quali sono i servizi e le migliorie che sono previste per i cittadini?".

Oggi abbiamo incontrato una realtà florovivaistica e un frantoio a Isolabona. L’altra parte del nostro lavoro riguarda una prossimità ai comuni e noi vorremo che questo lavoro abbia una particolare attenzione ai comuni più piccoli e delle aree interne, perché nel corso di questi anni la politica si è occupata molto delle grandi realtà urbane, meno dei centri medi e spesso per niente dei piccoli centri. Le diseguaglianze, che credo debbano essere la nostra principale ossessione, si manifestano naturalmente in ogni realtà ma ci sono anche diseguaglianze di carattere territoriale tra la vita e i servizi erogati in una grande area urbana e quelli che riescono ad assicurare in un piccolo centro c’è un gap che nel corso degli anni è notevolmente cresciuto. Bisogna insistere su questo tema perché è giusto in sé perché è molto attuale" - ha aggiunto Andrea Orlando parlando del Pnrr - “Il Pnrr tra le sue mission fondamentali aveva anche quella di realizzare delle forme di recupero della prossimità, cioè di invertire un po’ la tendenza di questi anni. Il Pnrr, considerando anche quello che sta cambiando, per esempio il lavoro, può realizzarsi anche stando in un piccolo centro e voleva provare a invertire questa tendenza. Gli investimenti sulle reti, strutture, infrastrutture e sulla sanità sono più di consolidamento dell’esistente che ripensamento della trama territoriale. Noi possiamo solo opporci ma possiamo pure far vivere questa opposizione cercando di testimoniare in concreto e offrirci come punto di riferimento anche a una Liguria che non è rappresentata e che rischia di non essere rappresentata. E’ chiaro che pesano di più le grandi concentrazioni e i grandi interessi di carattere economico e finanziario e legati alle vendite che si sono consolidate nella nostra regione".

"Andare a provare ad ascoltare e incontrare i territori anche più lontani dai grandi centri credo che sia un modo anche per mettere in discussione questo impianto che è dannoso e rischia di aumentare divari anziché diminuirli. Andiamo a parlare e ascoltare: il tema fondamentale è la preoccupazione della bolletta" - ha ribadito Orlando - "Le persone attendevano provvedimenti su questo e continuano a chiedere provvedimenti su questo. In pochi ci hanno posto il tema dei rave e quasi nessuno il tema sul rinvio della riforma di giustizia. Il nostro ruolo in questo momento è chiedere che il Governo intervenga subito per aggiornare interventi che sono succeduti per provare a tamponare la situazione che si è venuta a determinare dopo la crisi energetica”.

“Il Pnrr è un grande strumento se usato adeguatamente per ridurre i rischi di divari. In Liguria non credo che si stia utilizzando in questa direzione, il grosso degli investimenti andrà ai grandi centri piuttosto che per le realtà minori. Naturalmente non c’è solo il Pnrr, si tratta oggi di pensare anche agli utilizzi dei fondi europei che comunque continuano nella loro funzione accanto al piano per aiutare la rinascita di queste realtà. Stiamo parlando di restituire servizi che sono stati tolti in questi anni e di cogliere anche nuove opportunità che si stanno determinando. Le realtà delle aree interne possono essere luoghi dove lavorare anche per una parte della settimana per tutte le persone che possono fare smart working. Si tratta di cogliere questa occasione. Peraltro in questa zona c’è anche il tema di portare a compimento il percorso dell’accordo con il Principato di Monaco sui frontalieri che sarà uno dei miei primi obiettivi riguardando appunto lo smart working, quindi la possibilità che una parte del lavoro sia svolto da casa e magari anche in aree interne che si attrezzano per consentire questo tipo di attività da casa. E’ anche un modo di pensare accanto al turismo enogastronomico di ridare anche una nuova funzione e ruolo a queste aree che altrimenti sono soggette allo spopolamento” - ha sottolineato l'onorevole Andrea Orlando in visita a Camporosso.

Il segretario provinciale del Pd Christian Quesada ha invece commentato il risultato delle scorse politiche: "E’ chiaro che noi non possiamo certamente dire di essere stati premiati alle urne, perché, come abbiamo detto a più riprese, abbiamo perso queste elezioni politiche dove ha vinto nettamente il centrodestra. Però, in Liguria, c'è un dato diverso dal resto dell’Italia, dove chiaramente il Presidente della Regione, che doveva essere un valore aggiunto per il centrodestra e, invece, il centrodestra in Liguria ottiene una delle percentuali peggiori a livello nazionale, con un dato: il vicepresidente della Regione non è stato eletto sostanzialmente ed alcuni esponenti di punta della giunta Toti non sono stati eletti. Quindi, è chiaro ed evidente, che questo qui è un aspetto su cui non si può girare attorno. E' un dato. L’obiettivo del Partito Democratico di oggi è sicuramente quello di costruire un’opposizione ancora più capillare sul territorio, perché è finita la luna di miele di Toti e il nostro obiettivo deve essere quello di costruire un'alternativa reale all’interno delle Regione e su questo ci siamo impegnati ed è per questo che stiamo facendo questi incontri periodici con i nostri rappresentanti sul territorio sia in Parlamento sia in Consiglio regionale. L’obiettivo è quello di costruire un’alternativa forte per le prossime elezioni regionali". 

Elisa Colli

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