Il 96enne cardinale Ernest Simoni sarà in visita pastorale oggi pomeriggio nella cattedrale di San Maurizio a Porto: arriverà alle ore 17,30 e alle ore 18 presiederà la Celebrazione eucaristica.
Dopo la Messa incontrerà i fedeli per fornire una testimonianza della sua vita e narrare la sua esperienza di testimone della fede sotto il regime comunista in Albania.
Il cardinale è conosciuto in tutto il mondo, quale testimone di pace per i suoi 28 anni di prigionia e lavori forzati nei campi di concentramento, nelle miniere e nelle fogne di Scutari inflitti dal dittatore Enver Hoxha che proclamò il 'Paese delle aquile' il primo stato ateo al mondo, il cui motto del dittatore era “se non estirpiamo il clero cattolico non avremo mai la vittoria”.
L’odissea del religioso iniziò la vigilia di Natale del 1963 quando fu arrestato, condannò più volte a morte, pena commutata al carcere a vita tra atroci sofferenze ed angherie.
La Chiesa d’Albania durante gli anni del regime hoxhaista fu perseguitata con particolare veemenza, furono uccisi 3 vescovi, 60 sacerdoti diocesani, 30 religiosi francescani, 13 gesuiti, 10 seminaristi e 8 suore. Durante la prigionia don Ernest è sempre stato grande punto di riferimento per i compagni di prigionia di ogni confessione religiosa, perdonando con tutto il cuore i suoi carcerieri ed aguzzini.Clandestinamente celebrava la santa messa con briciole di pane ed acini di uva procurati dalla moglie di un prigioniero mussulmano, rischiando ogni giorno la vita qualora l’avessero scoperto.
L’esemplare vita del religioso ha portato papa Francesco a definirlo “martire vivente” ed annoverarlo nel 2016 nel Collegio Cardinalizio.