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Economia | 20 maggio 2022, 07:00

Gli Italiani e internet: come è cambiato l'approccio e l’utilizzo nel tempo

Internet è stato l’elemento più dirompente degli ultimi vent’anni, quello che ha rivoluzionato letteralmente la quotidianità degli italiani, indispensabile per poter restare ancorati ad una società che si è modernizzata molto celermente ed è in continua evoluzione.

Gli Italiani e internet: come è cambiato l'approccio e l’utilizzo nel tempo

Internet è stato l’elemento più dirompente degli ultimi vent’anni, quello che ha rivoluzionato letteralmente la quotidianità degli italiani, indispensabile per poter restare ancorati ad una società che si è modernizzata molto celermente ed è in continua evoluzione. La grande rete telematica, a tal proposito, rappresenta un supporto per restare al passo coi tempi e trarre grande beneficio nella vita di tutti i giorni.

Da “non essenziale”, Internet è diventato fondamentale negli “anni ‘10”, decennio che è stato archiviato come quello dell’era digitale, dove gli smartphone sono diventati di primaria importanza per la maggior parte dei cittadini del Belpaese, i primi, verso la fine dello scorso secolo, ad utilizzare il telefonino in modo assai diffuso.

Social network, il principale passatempo degli italiani

A quell’epoca, dove gli italiani venivano riconosciuti in terra straniera per utilizzare il cellulare con malcelata disinvoltura, i cellulari avevano solo due funzioni: chiamare e scrivere SMS. Quest’ultima funzione, a quei tempi, rappresentava una vera e propria rivoluzione, affermazione che oggi, a poco più di vent’anni di distanza, ci strappa un sorriso, considerate le molteplici funzioni che è in grado di svolgere uno smartphone.

Dalle chat come WhatsApp alla possibilità di potersi gustare eventi sportivi, film, serie tv e programmi televisivi, oltre ad ascoltare musica e tenersi costantemente aggiornati su ciò che avviene nel mondo. Una grande quantità di opzioni che ha reso il web un elemento che non può assolutamente mancare per la maggior parte degli italiani, che vivono momenti di forte nervosismo quando manca “campo” o non funzionano le applicazioni maggiormente utilizzate.

Basti pensare alle app dei più importanti social network, principale passatempo in rete degli italiani: quando non è possibile farvi accesso, si assistono a vere e proprie scene di panico o di forte tensione emotiva, condita da epiteti non certo lusinghieri e non traslabili in forma scritta in questo articolo. Il successo dei social network, d’altro canto, è avvenuto in tutto il mondo.

E gli italiani, popolo che fa della socialità un proprio tratto caratteristico, non potevano che accogliere con estremo favore la loro diffusione, con un’iniziale diffidenza (anch’essa tipicamente italiana) come spesso accade di fronte alla novità proposte dalla tecnologia. Una volta “digerita” la novità, gli italiani hanno dimostrato un “amore” nei confronti dei social senza eguali in tutta Europa.

Il fondamentale ruolo del web nella cura del benessere mentale e fisico degli italiani e a livello culturale

L’ascesa di Internet ha dato modo agli italiani, popolo storicamente considerato “bigotto”, di vivere con maggior serenità la propria sfera più intima e personale. Un aspetto, quest’ultimo, che ha riguardato entrambi i sessi, dando modo anche alle donne di vivere più consapevolmente il proprio corpo, cercando prodotti in grado di poter ampliare il benessere.

Anche gli uomini, grazie ad Internet, hanno migliorato il rapporto con la sessualità, cercando di comprendere e soddisfare le esigenze della partner, mettendo in un angolino quel malcelato egoismo machista che, non di rado, esibivano sino a qualche decennio fa. Non si spiega, altrimenti, il successo dei sexyshop online come EasyToys, dove è presente una vasta opportunità di offerte in grado di appagare i desideri di ambo i sessi a 360°

Il web è stato in grado, inoltre, di aumentare la cultura generale degli italiani. La presenza di numerose enciclopedie online e autorevoli siti culturali, in molti casi specifici, ha favorito l’acquisizione di nozioni in maniera diffusa e questo da parte di un popolo, come quello nostrano, accusato nel passato di essere “pigro” nell’assorbimento di conoscenze che vadano oltre il proprio specifico campo professionale.

Il primo posto per appagare il desiderio di “sapere”, di conoscere cose nuove e scoprire alcuni ambiti fino a quel momento considerati poco interessanti.

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