Attualità - 31 gennaio 2022, 14:41

Esternalizzazione dei servizi sanitari, Mauro Giampaoli (Società della Cura): “Fermiamola!”

"Viene da chiedersi se questa gestione, anche economica, di un servizio primario ed essenziale risponda alle esigenze di una comunità e corrisponda effettivamente ad un risparmio dei costi"

Esternalizzazione dei servizi sanitari, Mauro Giampaoli (Società della Cura): “Fermiamola!”

“Come era presumibile, dopo gli accordi previsti da regione Liguria per l’ASL3 genovese e l’ASL2 savonese, è arrivata anche nel territorio imperiese la partecipazione della sanità privata alla campagna vaccinale Covid-19.

A qualche giorno dalla decisione per l’esternalizzazione dell’hub di Taggia, assunta nonostante siano stati rispettati gli obiettivi vaccinali previsti, grazie agli enormi sacrifici del personale sanitario, appare chiaro che la ASL1 continui a perseguire una logica emergenziale della gestione delle vaccinazioni”. Ad intervenire sull’argomento è Mauro Giampaoli (Attac Imperia) per la ‘Società della Cura’.

“Ci chiediamo innanzitutto – continua Giampaoli - con quali standard e garanzie di qualità e sicurezza per gli utenti viene svolto il servizio. È del tutto evidente che la carenza di personale sia una realtà effettiva dopo anni di programmazione al ribasso della sanità pubblica e il blocco delle assunzioni.

Tutto ciò in un quadro generale in cui la regione Liguria (dati della Corte dei Conti), ha speso 115 milioni di euro in meno nella Sanità, destinandoli altrove e ha una quota pro-capite del ticket di 43€ contro una media nazionale di 38€.

Viene da chiedersi se questa gestione, anche economica, di un servizio primario ed essenziale risponda alle esigenze di una comunità e corrisponda effettivamente ad un risparmio dei costi, o piuttosto non rischi di tradursi in un aggravamento della spesa sanitaria a carico di tutti i cittadini e a vantaggio delle imprese private.

Viene da chiedersi inoltre se la pandemia ed il clima emergenziale non costituiscano il pretesto per approfittarsi di uno stato di shock ed accelerare quei processi di privatizzazione tanto cari a Toti in Liguria.

Si tratta con tutta evidenza di un ulteriore passo verso la crescente tendenza alla privatizzazione delle prestazioni sanitarie, che da una parte dissangua le finanze pubbliche e dall’altra privilegia chi se lo può permettere; appare chiaro che l’obiettivo è l’affermazione del sistema privato (accreditato e non accreditato) con l’ulteriore esasperazione dell’annoso disfacimento del sistema sanitario pubblico.

Intanto, il DDL Concorrenza, approvato dal Governo Draghi il 5 novembre scorso e che ha iniziato il suo iter parlamentare, si dimostra un inno al mercato, oggi ancor più stonato di fronte a una pandemia che del mercato ha rilevato i limiti.

Un provvedimento che neanche tanto velatamente si propone di consegnare ai privati e alla finanza beni e servizi primari per la vita e la dignità delle persone, e lo fa inneggiando alla concorrenza, quando è evidente si tratti di monopoli con profitti garantiti: si tratta ‘non solo’ di sanità e welfare ma anche acqua, energia e trasporti”.

C.S.

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