Attualità - 28 gennaio 2022, 18:29

DL Sostegni Ter, CNA Imperia critica "Le limitazioni alla cessione del credito, danno per imprese e cittadini"

L'intervento di Luca Falco, Presidente di CNA Installazione Impianti sul tema della chiusura alla circolazione dei crediti prevista dal decreto.

DL Sostegni Ter, CNA Imperia critica "Le limitazioni alla cessione del credito, danno per imprese e cittadini"

Le nuove pesanti restrizioni all’utilizzo dei bonus edilizi, introdotte dall’art. 28 del decreto Sostegni ter, stanno provocando il disimpegno degli intermediari nell’acquisto dei crediti di imposta.

 

"Una situazione improvvisa e gravissima, che condanniamo fortemente perché destinata ad imprimere una drastica frenata alla realizzazione dei lavori di riqualificazione e efficientamento energetico degli immobili, penalizzando cittadini e imprese onesti e rallentando la crescita economica e il positivo utilizzo delle risorse del PNRR" - con queste parole interviene Luca Falco, Presidente di CNA Installazione Impianti sul tema della chiusura alla circolazione dei crediti prevista dal decreto.

 

In sintesi, la nuova disposizione introduce la possibilità di una sola cessione per i crediti da bonus edilizi: le imprese che fanno i lavori e che applicano lo sconto in fattura potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito d’imposta, cederlo una sola volta ad altri soggetti, compresi banche e intermediari finanziari, e questi ultimi non potranno poi cederlo a loro volta.

 

"Arginare così fortemente la libera circolazione dei crediti d’imposta, dopo che l’intera operazione dei bonus edilizi era stata proprio costruita su questa particolarità, significa sottrarre ai cessionari le opportunità di successive monetizzazioni, con inevitabili conseguenze per il loro equilibrio finanziario e bloccando di fatto l’operatività delle filiere sane, in quanto le banche e gli intermediari finanziari stessi saranno limitati ad acquistare soltanto una quantità di crediti necessaria alle loro specifiche esigenze e non anche quantità maggiori, che normalmente avrebbero potuto poi cedere ad altri utilizzatori finali", spiega Luca Falco. 

 

"Il Governo non sembra trovare soluzioni diverse per contrastare le frodi e queste limitazioni si ripercuoteranno sulle aziende, soprattutto sulle nostre aziende artigiane. Se ogni dieci giorni si presenta una modifica, alla fine gli interessati onesti si arrenderanno e ne conseguirà un danno per tutto il settore -  conclude - Perché non va dimenticato che sono proprio le piccole imprese artigiane del settore casa a tenere in piedi l’intero comparto. Chiediamo dunque a gran voce che, in sede di conversione del Decreto, vengano superate le restrizioni così da assicurare continuità e certezza al meccanismo della cessione e garantire la necessaria stabilità al funzionamento dei bonus".

C.S.

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