"La notizia della disapplicazione della legge Centinaio del 2018 è arrivata come una tegola sulla testa di centinaia di imprenditori del settore balneare", spiegano Costanza Bianchini e Raffaello Bastiani, rispettivamente responsabile e vice responsabile per la Liguria del dipartimento demani marittimo e imprese balneari. Sulla stessa linea anche Daniela Colombo, responsabile per la Liguria del dipartimento turismo e Augusto Sartori, responsabile per la Liguria del dipartimento ristorazioni e locali notturni.
I dipartimenti liguri di Fratelli d'Italia da anni lottano contro la direttiva Bolkestein. “Sono esaustive le parole di Giorgia Meloni dette ieri: il Consiglio di Stato decide di non considerare una legge del Parlamento e la disapplica nell’assoluto silenzio del Governo – tuona l’ex consigliere Regionale Augusto Sartori che oggi presiede il dipartimento della ristorazione e dei locali notturni di FdI – in questo modo il Parlamento non conta più, ma già il fatto che sul tema delle concessioni il Governo a demandato una decisione che è puramente politica ad un organo tecnico e questo ha tolto il potere al popolo che ormai non è più sovrano, come recita la costituzione, ma che è soggetto al sovrano burocratico”.
"Come ogni imprenditore, in assenza di una assicurazione sul suo futuro, smette di investire e questo vorrà dire che i nostri lidi saranno privati di “significativi investimenti sino al 2023 e quindi per 2 stagioni possiamo dire addio a chi ogni giorno si occupava di tenere pulita ed in ordine la spiaggia, di chi assicurava i servizi di salvamento, di chi accoglieva i turisti e i residenti dando a loro un servizio che è economia e cultura, ma soprattutto si bloccheranno investimenti in termini di occupazione e per interi comprati si bloccheranno a cascata tutti i settori collegati da quello agroalimentare a quello del divertimento e svago" - aggiungono Bianchini, Bastiani e Colombo.
"Insomma il Governo oggi de facto impedisce che chi ha investito per anni nell’accoglienza degli stabilimenti balneari di proseguire in un lavoro che è tradizione oltre che sostentamento. Ovviamente non possiamo nasconderci dietro un dito e di fronte a poche storture del mercato e situazioni dubbie il Governo ha punito un comparto che comunque viene da 2 anni di profonda crisi per la mancanza di certezza del futuro”. - concludono da Fratelli d'Italia.