Il Comune, in vista del centenario di Imperia che sarà celebrato nel 2023, va alla ricerca delle radici della città. È stata siglata, infatti, una convenzione con l’Istituto internazionale di studi liguri che ha per oggetto studi approfonditi intorno all’antico ‘Castrum Uneliae’, il castello dal quale partì il primo nucleo abitato di Oneglia.
La ricerca si baserà su ricerche documentarie, storiche e toponomastiche intorno all’attuale santuario di Santa Maria Maggiore, anche attraverso l’uso del georadar per cercare di individuare eventuali strutture preesistenti, preliminari a una campagna di scavi.
L’Istituto internazionale di studi liguri effettuerà, poi, ricerche dettagliate presso archivi di Stato, l’archivio diocesano di Albenga, l’archivio parrocchiale, archivi privati, biblioteche, al fine di realizzare un dossier completo comprensivo di tutte le fonti (storiche, fotografiche, bibliografiche) sul santuario, integrate anche con la raccolta di fonti orali, in particolare presso gli anziani abitanti di Castelvecchio.
Palazzo civico mira anche a una futura valorizzazione del sito e alla sua promozione nelle scuole cittadine e non solo attraverso una mostra sui risultati della ricerca.
L’antica chiesa consacrata il 29 maggio 1480 dall’arcivescovo Basilio di Bologna venne riedificata nel 1680 a croce greca con ampio presbiterio dall’architetto Marvaldi. Della chiesa primitiva, non rimane altro che qualche traccia muraria nella parte inferiore del campanile. Rimangono invece il tabernacolo gotico mentre è oggetto del culto la tavola dell’Annunciazione attribuita al Mazzone, collocata sull’altare maggiore.
Sia la Chiesa che il Castrum Unelia posto in posizione dominante sulla valle Impero per ragioni difensive vennero distrutti dai Saraceni nel Xº secolo.