Imperia, la bidella del 'Ruffini' infiamma il salotto della D'Urso: "Voglio il green pass anche se non serve tranne che per controllare le persone". Luxuria replica: "È una no vax"

Approda nel salotto di Barbara d'Urso, su Canale 5, Laura Muratore. La bidella dell'istituto 'Ruffini' di Imperia che dall'inizio della scuola, ossia da mercoledì, è in protesta poichè non ha il green pass e puntualmente si reca a lavoro e puntualmente viene multata e rispedita a casa dal preside Luca Ronco che, in osservanza della normativa, non può farle prendere servizio senza avere il certificato vaccinale o il tampone negativo o in alternativa il certificato di avvenuta guarigione dal covid. 

La donna, originaria di Vibo Valentia e residente nel capoluogo, sostiene di aver contratto il coronavirus, ma all'Asl 1 imperiese ciò non risulta e la stessa evidenzia che, come dichiarato più volte, "non è colpa sua, ma del medico di famiglia e dell'Asl stessa". 

"La diatriba non è se voglio vaccinarmi o meno, ha detto la bidella in diretta a Pomeriggio 5, ma la questione è l'impossibilità di aver denunciato il covid". Ad oggi non si è ancora capito, nè la donna l'ho spiegato, nè qualcuno in studio gliel'ha chiesto, perchè il suo nome non risulta essere inserito nel sistema del tracciamento della malattia. Qualora il suo medico non l'abbia fatto, e su ciò non si hanno evidenze certe bensì solo le sue affermazioni, perchè non ha provveduto a chiamare o mandare una mail all'Asl? Dopo oltre un anno e mezzo di pandemia mondiale i canali messi a disposizione dalle autorità sanitarie sono davvero tanti. 

Ritornando alla trasmissione, la bidella Muratore ha mostrato di essere in possesso di un test sierologico dove sarebbe certificata la presenza degli anticorpi sviluppati in seguito al contagio. "Il sierologico ha mostrato che avevo gli anticorpi, è una documentazione scientifica non vedo perchè non devono rilasciarmi il green pass", ha detto. Da studio gli ospiti e la stessa Barbara d'Urso si sono mostrati disponibili a fare da intermediari con il suo medico di base e la stessa Asl 1 per farle ottenere il green pass in seguito all'invio del sierologico. Peccato che non funziona così. Il test sierologico non è valido per ottenere il green pass: bisogna essere tracciati dalla medicina territoriale. 

"Non posso vaccinarmi prima che passi il tempo, ha detto la bidella. Il test sierologico l'ho portato al medico, ho parlato anche con l'Asl, ma il medico dice che non lo certifica".

In quattro giorni la donna ha collezionato 1.600 euro di multa verso le quali ha riferito che "mi rifiuto di pagarle. Tutti abbiamo diritto di lavorare, lo dice anche la Costituzione". A questo punto non è mancata la risposta di Vladimir Luxuria. "La Costituzione, però dice che va anche tutelata la salute pubblica e lei lavora in un ambiente pubblico a contatto con i bambini. Io sospetto, ha proseguito Luxuria, che lei abbia fatto l'autodiagnosi per non fare il vaccino. Lei è una 'no vax' e quindi il vaccino non lo vuole fare".

"Non è vero, ha chiosato la bidella. Siamo stati tutti male in famiglia e poi, il vaccino non è obbligatorio, è una cura sperimentale. Il Green pass poi, non è utile per non far prendere il covid, ma solo per controllare le persone. Io la malattia l'ho comunque fatta". 

Da studio Luxuria, dopo queste affermazione, ha sostenuto più volte che la donna allora "è una no vax", ma in chiusura Barbara D'Urso nel darle solidarietà ha detto "io credo alla bidella e domani torneremo ad occuparci del caso". Lo spettacolo poco edificante di questo pomeriggio quindi non è bastato. Domani si replica.