Al Direttore - 29 agosto 2021, 07:37

Saorgio al crocevia della Storia: il destino di un borgo ligure tra Italia e Francia nel racconto di Pierluigi Casalino

Il nostro lettore ci spiega l'excursus storico, e non solo, del comune della media val Roja

Saorgio al crocevia della Storia: il destino di un borgo ligure tra Italia e Francia nel racconto di Pierluigi Casalino

Il nostro lettore Pierluigi Casalino oggi affronta la storia di Saorgio, comune della media val Roia, "conteso" nel tempo tra Italia e Francia. 

Il territorio di Saorgio, oggi Saorge in Francia, è storicamente risalente all'epoca celtica e si estende su 87 km2 a ridosso della frontiera con l'Italia, che è raggiungibile dal paese da diverse antiche mulattiere, come quella che, passando per il pilone detto "la Madonnina ", si collega al passo del Muratore (sull'attuale confine) e scende per il santuario della Madonna di Passoscio fino a Pigna, nella val Nervia.

Il borgo, di cultura ligure occidentale e intemelia come il vicino Sospello, è  posto a 500 m.di altitudine a dominio sulla valle e si allinea sul crinale del rilievo che sovrasta una delle due pareti rocciose che delimitano la gola, detta appunto, fin dalle origini, Saorgio, in fondo alla quale scorre il Roia. L'importanza del centro, conquistato dai romani e citato in documenti a partire dal X secolo (fu parte, tra l'altro, per un certo periodo, dei possedimenti dei monaci attivi tra il Piemonte e Lerino), quando rientrava nella giurisdizione dei Conti di Ventimiglia,  è legata soprattutto all'esistenza di alcuni castelli che erano ritenuti imprendibili: uno di essi, quello di San Giorgio, fu protagonista nella guerra di successione spagnola (inizio XVIII secolo), allorquando quella fortezza cadde nelle mani dei francesi, che la cedettero con tutto il paese ai Savoia nel 1714, i quali la rioccuparono, avendola già posseduta dal 1388; ripresa dalla Francia rivoluzionaria nel 1794, la fortificazione fu demolita dalle truppe transalpine.

Il castello, in realtà, fu conquistato dai francesi senza colpo ferire a causa della codardia del comandante, il savoiardo Saint Amour, che offrì un resa  senza condizionil (l'ufficiale fu poi processato e fucilato a Torino per altro tradimento dalle autorità piemontesi). Rimasto alla Francia fino al 1814, Saorgio ritorno' alla dinastia sabauda con il Congresso di Vienna. Il borgo ridivenne francese dopo il 1860 insieme a tutta la contea di Nizza, provocando la conseguente rottura dell'unita politico amministrativa della val Roia.

Con le rettifiche di frontiera del 1947 vennero incorporati nel territorio di Saorgio alcune centinaia di ettari di boschi di proprietà del demanio comunale di Rocchetta Nervina: ettari che, in atto, nonostante il cambio di sovranità nazionale, rimangono di proprietà di questo comune italiano, se pur sotto il regime del codice forestale francese. 


Redazione

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