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Attualità | 20 luglio 2021, 18:15

Commercio, Enrico Lupi: "La parola d'ordine è non chiudere più, da stop cantieri autostradali boccata d'ossigeno importante per il ponente"

Il presidente della Confcommercio della provincia di Imperia traccia un quadro con luci e ombre sulla situazione economica attuale e sulle prospettive di ripresa per settore turistico e piccolo commercio del Ponente ligure

Commercio, Enrico Lupi: "La parola d'ordine è non chiudere più, da stop cantieri autostradali boccata d'ossigeno importante per il ponente"

La Liguria, e la Riviera di Ponente in particolare, sono territori che hanno patito più di altri questa lunga stagione di pandemia e di lockdown, non foss'altro per la forte vocazione del tessuto economico al turismo e al commercio: questi in effetti i settori che maggiormente hanno patito limitazioni e chiusure, e che ora potrebbero approfittare della finestra estiva per rimettersi in piedi e correre di nuovo.

Che il clima sia tutto sommato positivo, nonostante il non sopito timore di una recrudescenza della pandemia, è certificato dai dati sui flussi turistici, ma anche, ad esempio, dalla presa di posizione del presidente onorario di Federalberghi Americo Pilati, che la scorsa settimana è intervenuto proprio sulle pagine di ImperiaNews per ribadire come le prenotazioni in Liguria ci siano, e non si vedano ondate di disdette.

Per capire se questa impressione di un momento sostanzialmente buono per il tessuto economico ligure coinvolga anche il mondo del commercio e dei pubblici esercizi abbiamo incontrato il presidente di Confcommercio per la provincia di Imperia Enrico Lupi, al quale abbiamo chiesto quale sia la sua impressione.

"Per esprimere un giudizio bisogna distinguere fra le fattispecie aziendali a cui ci riferiamo - spiega il presidente Lupi -. Le imprese che si occupano di ristorazione e ricettività, spiagge e campeggi, oggi fanno registrare ottime performance, visto che le riviere sono molto visitate, attraenti e appetibili da clientela prevalentemente nazionale, vista la difficoltà di recarsi serenamente all'estero per vacanza, e non mancano neppure gli stranieri: quindi per questi settori effettivamente la situazione è positiva. Molto più lenta è invece la ripresa che riguarda i negozi che trattano beni di consumo, perché l'e-commerce dopo quasi due anni ha rivoluzionato la maniera di fare acquisti, schizzando da un'incidenza del 3,5% a punte del 20%. Ora è in corso un riequilibrio, ma comunque il commercio digitale rimane in doppia cifra". 

Un'incognita sulla situazione economica rimane, secondo Lupi, e si tratta del green pass, rispetto al quale infuria la polemica interna alla variegata maggioranza che sostiene Draghi: "Attendiamo di capire cosa deciderà di fare il Governo - dichiara il presidente Lupi -. E' difficile commentare la questione fino a che non ci sono certezze di tipo giuridico e normativo con cui fare i conti. Quello che posso dire è che la nostra parola d'ordine è 'non si deve più chiudere', e per arrivare a questo obiettivo valutiamo settore per settore cosa fare, con prudenza ma con realismo: sarebbe inutile mettere in campo norme e strumenti inapplicabili nella realtà. La nostra preoccupazione è che i clienti si sentano sicuri e per questo siamo disponibili a conformarci alle norme".

Secondo il presidente di Confcommercio per la provincia di Imperia il più grande problema che attanaglia la Liguria e il suo ponente è sempre quello dei collegamenti autostradali: "Si tratta di una questione che ci affligge da moltissimo tempo, ma che ultimamente è deflagrato con una gravità inedita. Ora abbiamo una finestra positiva per il nostro territorio con la sospensione dei cantieri autostradali in agosto - i cantieri saranno sospesi dal 6 al 23 agosto, sia per l'Autostrada dei Fiori che per la A10 -. Si tratta di un fatto certamente positivo anche per la diminuzione degli incidenti, perché purtroppo l'aumento dei sinistri si registra spesso in prossimità degli scambi di carreggiata e dei cantieri. Chiaramente per il capoluogo di regione rimane tragica la situazione con la chiusura del tratto fra Genova Aeroporto e Genova Pra', e la deviazione del traffico sull'Aurelia per un lungo periodo: una situazione demenziale. Stiamo facendo pressioni a livello di Confcommercio, con il sistema delle Camere di Commercio al nostro fianco sia a ponente che a Genova, seguendo  tutti i tavoli e i confronti fra i concessionari, e le istituzioni locali. Ci scontriamo d'altra parte con una rigidità del Ministero dei Trasporti dettata dal terrore di avvisi di garanzia e accuse di inadempienze contrattuali, quando il quadro disastroso che viviamo deriva da negligenze ultradecennali, deflagrate con il crollo del Morandi. Bene insomma la finestra per il ponente, ma male la situazione sul genovese".

La Regione chiede ad Aspi di ampliare questa finestra temporale senza cantieri, e naturalmente la prospettiva gode del favore delle categorie economiche. Vedremo di nuovo i commercianti in piazza per la questione della viabilità autostradale come è capitato con le manifestazioni avvenute durante il lockdown? Lupi si mostra scettico rispetto a questa possibilità: "I nostri operatori hanno necessità di lavorare senza perdere un secondo per mettere fieno in cascina, anche di fronte alla paura dell'incremento di contagi, perché si teme per l'autunno. Abbiamo quindi scelto la strategia di presidiare tutti i tavoli di confronto e di lavoro fra concessionari e istituzioni, facendo passo passo la massima pressione possibile sulle società che gestiscono le autostrade e naturalmente su Regione e Comuni. Io credo che oggi vada portata avanti un'attività continua e metodica di questo tipo, che può ottenere risultati maggiori di una manifestazione di piazza estemporanea. Questa finestra senza cantieri ad agosto rimane un fatto positivo, certo non taumaturgico, ma ci permetterà di valorizzare il forte flusso di turisti in arrivo". 

La situazione permane difficile ancora per molti settori merceologici, non strettamente collegati al turismo, che scontano anche l'avanzamento dell'e-commerce: "Per aiutare questi esercenti vanno fatti interventi strutturali - conclude Lupi -. Occorre prendere atto che il mercato è profondamente cambiato; noi dobbiamo mettere in campo progettualità insieme alle istituzioni per attivare percorsi di formazione da un lato, e investimenti dall'altro, per dotare le medie e piccole strutture di competenze e strumenti al fine di sfruttare le moderne tecnologie digitali. Questo non vuol dire fare concorrenza ad Amazon o altri, ma di creare un'offerta diversa per un cliente che ormai è abituato a usare le tecnologie: dobbiamo preparare offerte che vadano in quella direzione, affinché ciascun esercente possa proporre un proprio racconto con tutto quello che la fantasia e la tecnica possono mettere in campo per elevare la capacità d'offerta".

Carlo Ramoino

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