Dopo la riunione di ieri sera dei Sindaci del comprensorio intemelio e la risposta del Presidente della Regione, Giovanni Toti, nell’estremo ponente della nostra provincia oggi non si parla d’altro che dell’ospedale ‘Saint Charles’.
E come poter dare torto agli Amministratori e ai cittadini tutti del comprensorio, visto che la salute come sempre deve essere alla base di tutto. La vicenda dell’ospedale ‘Saint Charles’ è molto lunga e sembrava aver preso la retta via, quando nella precedente Amministrazione Toti era stato allestito il bando per affidare il nosocomio ai privati e poi anche affidato al gruppo ‘Maria Cecilia Hospital’ (Ravenna) e ‘Iclas’ (Rapallo), entrambe del gruppo ‘Villa Maria’.
La conferma arrivò a febbraio 2019, un anno prima dell’esplosione della pandemia che, di fatto, fermò tutto per consentire all’ospedale di Sanremo di diventare ‘Covid Hospital’ ed accogliere tutti i malati nei reparti sub-intensivi e intensivi. A Bordighera, rimasto ovviamente pubblico, sono stati trasferiti alcuni reparti ed è rimasto il pronto soccorso attivo.
Ora i Sindaci lamentano una scarsa attenzione per il territorio e il pomo della discordia rimane esclusivamente il Pronto Soccorso. Con la gestione privata sarebbe rimasto, con quella pubblica (almeno per ora) sembra svanire la possibilità di averlo. E i 18 comuni del comprensorio intemelio non ci stanno: c’è anche chi, tra i presenti di ieri alla riunione tra i Sindaci ha detto chiaramente “Senza il Pronto Soccorso di Bordighera io non sarei qui, perché per un problema cardiaco mi hanno preso per i capelli e salvato. Se fossi andato a Sanremo o Imperia, sarei morto”.
Parole che fanno pensare e che pesano come un macigno su chi deve decidere il futuro del ‘Saint Charles’. Dopo la riunione di ieri, questa mattina è intervenuto il Presidente della Regione: “Francamente non comprendo da dove scaturiscano queste preoccupazioni: come già più volte chiarito in ogni sede, il sistema sanitario regionale sarà potenziato dalla revisione del Piano socio-sanitario, non certo indebolito, anche alla luce della pandemia appena vissuta e degli ingenti fondi che il Paese stanzierà nei prossimi anni. Ciò vale per tutti i presidi sanitari compreso quello di Bordighera. Ad oggi per l’Ospedale di Bordighera è previsto un percorso di privatizzazione che ne potenzierà qualità e quantità delle prestazioni”.
Parole che, però, striderebbero con indiscrezioni che piovono in merito. Ad oggi, infatti, non sembrano esserci documenti di risoluzione con i privati e, se ci fosse una scelta unilaterale della Regione, questo porterebbe a esborsi importanti verso la parte privata. Cambiare il partner privato rischia di allungare i termini mentre, con l’ospedale pubblico (e di comunità) che fine farà il pronto soccorso?
Intanto è arrivata la conferma che, dal 5 luglio prossimo il reparto di Ortopedia torna a Sanremo da Bordighera. Si tratta di una riorganizzazione dell'attività in vista dell'estate e non è escluso che altri reparti possano tornare a breve nella città dei fiori, dove il ‘Borea’ non soffre più della pressione Covid. Intanto, interpellata sul tema dell'ospedale di Bordighera sollevato ieri di Sindaci, l’Asl non ha rilasciato dichiarazioni, anche in attesa della visita di Giovanni Toti nella nostra provincia, confermata per il 1° luglio.