Politica - 27 maggio 2021, 07:05

Diano Marina: dopo gli annunci ecco la conferma, Angelo Basso si dimette dalla carica di Consigliere

"Per non essere messo in condizioni di svolgere il proprio compito”. Indice puntato anche sulla Gm. Basso chiede interventi alle autorità competenti.

Diano Marina: dopo gli annunci ecco la conferma, Angelo Basso si dimette dalla carica di Consigliere

Il Consigliere comunale di opposizione (ed ex Sindaco) di Diano Marina, Angelo Basso, ha ufficializzato le dimissioni dalla carica. L'esponente di ‘Diano Riparte’ ha preso la decisione, dopo averla annunciata per “Non essere messo in condizioni di svolgere il proprio compito”.

“Come è noto – scrive Basso - i consiglieri comunali di opposizione ai sensi della normativa vigente  hanno compiti ispettivi e di controllo sull’attività dell’Amministrazione comunale e delle sue partecipate e hanno quindi il diritto-dovere di richiedere ogni informazione e atti sulle attività di cui sopra. Ebbene, purtroppo, accade che su richiesta di conoscere a quale norma l’amministrazione si appella per certe decisioni sospette di non essere legittime, le risposte non giungono o giungono parzialmente, o addirittura riguardano argomenti diversi da quelli richiesti. Stupisce anche che gli esposti conseguenti non ottengono neppure loro una risposta né dal Comune e neppure dalla Prefettura e tanto meno dalla procura della Corte dei Conti. Questo atteggiamento ormai intollerabile si traduce anche sulla inutilità del lavoro svolto da chi all’opposizione cerca di fare il proprio dovere sino in fondo”.

“Per meglio comprendere quanto sta accadendo al Comune di Diano Marina – prosegue Basso - basta ricordare alcune delle situazione che si sono verificate nel tempo. Nell’ormai lontano 2015 il Ministero dell’Interno aveva disposto un controllo sull’amministrazione dianese sospettata di avere  collegamenti o infiltrazioni mafiose. I controlli furono affidati a tre commissari che per ben sei mesi hanno lavorato a tale proposito in loco e alla fine hanno ovviamente consegnato un verbale di cui nessuno ha avuto possibilità di leggere e che addirittura sarebbe stato ‘secretato’. Sicchè né i consiglieri comunali né la cittadinanza hanno potuto essere edotti sui risultati dell’indagine. E’ rimasta senza risposta, in tempi più recenti, la richiesta del sottoscritto di conoscere i titoli accademici, di studio o professionali in  possesso di Domenico Surace nominato quale amministratore unico della  società partecipata G.M spa interamente del Comune, società che gestisce porto, spiagge, ristoranti, suolo pubblico, parcometri, pubblicità e recentemente l’appalto del verde pubblico (Una mole di incarichi affidati ad una sola persona) La richiesta era motivata dal fatto che tali nomine devono essere conferite per legge a soggetti con requisiti di onorabilità professionalità e indipendenza. Quando è stato riconfermato il signor Surace era imputato per voto di scambio, processo che si è risolto con una prescrizione, e ancora oggi non risulta se abbia i requisiti professionali adeguati”.

“Ancora più importante è poi la mancanza di risposta su quali norme siano state applicate per poter nominare Comandante della Polizia Municipale (senza lo svolgimento di un regolare concorso come previsto dalla legge) un ufficiale con titolo di studio di terza media anziché la laurea prevista dalle norme in vigore. Infine, proprio nell’ultimo periodo il sottoscritto ha fatto rilevare che il Comune aveva affidato l’appalto per la gestione del verde pubblico alla G.M contravvenendo al dettato dell’art. 12 della legge 28 luglio 2016 n. 154 che prevede che l’esercizio dell’attività di manutenzione del verde deve obbligatoriamente essere affidata agli iscritti al registro ufficiale dei produttori, oppure a imprese agricole, artigiane e industriali iscritte nel registro delle imprese che abbiano conseguito un attestato di idoneità che accerti il possesso di adeguate competenze. A questi rilievi il Sig. Surace afferma che si sarebbe dotato di un soggetto in possesso del titolo di studio di agrotecnico. E questo è un titolo che  da solo non consente di certo di ottenere tale appalto. Tra l’altro anche se fosse possibile ci vorrebbe un ulteriore esame di stato per esercitare la professione”.

“Decisamente demoralizzato – termina Basso - da una situazione che, secondo me non sembrerebbe giustificabile e sulla quale spero che intervenga la magistratura ordinaria per fare l’opportuna chiarezza, la decisione di rassegnare le dimissioni. Stupisce peraltro che né il Prefetto di Imperia né la procura della Corte dei Conti, sempre informata da chi scrive, non abbiano in qualche modo tentato contatti con chi oggi, nauseato da tali circostanze, decide (ultima ratio) di dimettersi per evitare di essere un consigliere comunale senza significato, qualcosa di inutile per una città amministrata con regole che non condivide. Potrebbe anche essere tutto legittimo, ma secondo me qualcuno lo dovrebbe attestare e comunque gli organismi preposti dovrebbero verificarlo”.

Redazione

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