Lo scorso 21 gennaio Nicola Prisco, 56 anni, ingegnere civile funzionario dell’Anas, era stato nominato commissario per il tunnel di Tenda. Una designazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con Palazzo Ghigi.
Prisco è uno dei 30 commissari designati per 59 opere infrastrutturali. Tra queste, appunto, il raddoppio del traforo che collega la provincia di Cuneo con la Francia.
Dopo i guai giudiziari del 2017, la rescissione del contratto con l'azienda incaricata dell'opera e il subentro di Edilmaco, la mazzata finale è arrivata ad ottobre scorso, con l'alluvione, che si è portata via la strada oltre il traforo.
Dopo il tunnel, in Francia, c'è il baratro.
Ma l'intenzione di riprendere i lavori è sempre stata confermata e la nomina del commissario aveva fatto ben sperare. Peccato che l'attuale crisi politica e la caduta del Governo abbiano bloccato l'iter legislativo di perfezionamento della nomina.
Morale della favola: è tutto fermo e nessuno sa quando e come ripartiranno i lavori.
Non si sa se si continuerà con il progetto attuale o se si opterà per il progetto più in basso, un nuovo tunnel tra Panice di Limone e Vievola in Valle Roya. Le risposte avrebbe dovute darle il commissario straordinario, confrontandosi con le autorità francesi, ma la sua nomina non è stata ufficializzata e a Limone nessuno sa niente. Di ripresa dei lavori per ora non se ne parla. Dall'ufficio stampa di Anas ammettono che l'attuale impasse non consente di fare alcuna previsione su tempi e cronoprogramma. Non solo sul Tenda, ma su tutte le 59 opere "commissariate".
La strada per arrivare al traforo, che ormai non porta più da nessuna parte, è sbarrata al km 107, da località Panice. La neve non è stata rimossa e domina la desolazione post alluvione, appena mascherata da una fitta coltre di neve.