San Lorenzo e Valli - 02 gennaio 2021, 11:14

Dopo 18 anni il pilota dianese Luciano Carcheri torna alla Dakar: via al prologo, "Curioso di confrontarmi con me stesso e questo rally raid"

A 18 anni, Carcheri tornerà tra le dune con un altro veterano delle gare, Roberto Musi. Parteciperanno alla Dakar Classic, con un Nissa Patrol, per il team Caffi.

Dopo 18 anni il pilota dianese Luciano Carcheri torna alla Dakar: via al prologo, "Curioso di confrontarmi con me stesso e questo rally raid"

Inizia oggi la grande avventura del pilota dianese Luciano Carcheri con la Dakar 2021, oggi con la fase ‘prologo’. Non è la prima volta per lui. Infatti Carcheri e il famoso rally si sono incontrati già ben 8 volte, la prima nel 1992 quando debuttò come motociclista. L’ultima volta è stata nel 2002.

A 18 anni, Carcheri tornerà tra le dune con un altro veterano delle gare, Roberto Musi. Parteciperanno alla Dakar Classic, con un Nissa Patrol, per il team Caffi. E’ la stessa auto che Carcheri guidò nel 1998, oggi modificata e messa al passo con i tempi grazie a un motore 6 cilindri in linea da 4,5 litri, cambio Sadev a innesti frontali, serbatoio di benzina da 450 litri e una carrozzeria alleggerita in carbonio e kevlar.

La sfida della Dakar è impegnativa ma Carcheri non è alle prime armi. In tanti anni oltre a saggiare le difficoltà della famosa corsa automobilistica si è fatto le ossa in molti altri rally e corse, con l’auto e con la moto. Una vita da protagonista nel mondo dei motori a livello internazionale.

“Sono davvero curioso di scoprire quanto sia cambiata la Dakar in tutto questo tempo. - afferma Carcheri - Quando si correva in Africa era una gara tosta per via dei diversi terreni che c’erano: i sassi in Marocco, la sabbia in Mauritania, le piste in Niger, Mali e la Guinea con le piste di laterite e poi la grande sabbia della zona Sahariana, e le piste Saeliane in Senegal. Chissà se l’Arabia Saudita sarà capace di offrirci una tale varietà di condizioni e di paesaggi, la vera curiosità per me è questa. Ritrovare quello spirito è uno dei motivi per cui corriamo nella Classic e per cui guiderò la stessa Nissan Patrol con cui ho corso nel 1998”. 

“Ricordo bene quell'edizione: ai tempi la vettura correva in categoria Marathon, era di per sé simile alla vettura di serie, mentre ora è stata portata alle specifiche T1 quindi decisamente più competitiva. - aggiunge il pilota di Diano Marina.- Quell’anno ricorreva il ventennale della Dakar e per celebrarlo adeguatamente pensarono bene di farne una delle più dure di sempre. 11.000 km complessivi al termine dei quali meno della metà degli iscritti giunse al traguardo, grazie anche ad alcune delle più difficili tappe di dune africane”. 

“Ho tanti ricordi delle mie 8 edizioni: se chiudo gli occhi rivedo le piste che ho percorso in moto, rivedo le dune, le notti insonni, il fango delle giornate di pioggia, la polvere di quelle assolate. Risento ogni rumore, ogni dettaglio. È una gara che ti entra sottopelle, e anche se passano gli anni non riesci certo a dimenticarla. L'obiettivo questa volta sarà capire se questa Dakar è qualcosa di valido e sono curioso di confrontarmi nuovamente con me stesso e con un rally raid, per vedere l'effetto che farà 23 anni dopo la mia ultima partecipazione con quattro ruote” - conclude Carcheri.

Redazione

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