Attualità - 06 novembre 2020, 14:50

Iniziata ieri l'avventura della squadra di debaters dell’istituto Ruffini partecipante al campionato giovanile italiano

La squadra ieri ha affrontato il seguente topic: 'A questa assemblea non piace la rapida diffusione della musica Trap tra i più giovani'

Iniziata ieri l'avventura della squadra di debaters dell’istituto Ruffini partecipante al campionato giovanile italiano

È iniziata ieri l'avventura della squadra di debaters dell’istituto Ruffini che partecipa al Primo Campionato italiano giovanile di debate iniziato completamente on line il 3 novembre.

385 studenti suddivisi in 75 squadre 95 coaches 111 giudici impegnati in un torneo, organizzato dalla Società nazionale debate Italia, che si svolgerà lungo tutto l'anno scolastico, dapprima con gironi eliminatori da novembre a gennaio, poi con un girone unico power pared da gennaio a marzo e infine con la fase finale ad eliminazione diretta in aprile e maggio.

"Una doppia sfida - si spiega nella nota -, perché fortemente voluta, nonostante la situazione, iniziata quindi on line con la speranza che si possa terminare, a primavera inoltrata, con competizioni in presenza, e una sfida che già dai primi giorni ha visto entusiasmo e voglia di fare bene da parte di tutti i partecipanti. La prima fase vedrà i protagonisti affrontare un tema impromptu, che verrà comunicato nella room di meet creata per il debate e lascerà poi un'ora di tempo ai debaters x preparare la loro posizione, pro o contro riguardo alla mozione.

La squadra del Ruffini, formata da Isabella Boeri, Chiara Chiappori Elia Leone e Martina Olivari, con le loro coach Sabina Sposato e Danela Tallone, ieri ha affrontato il seguente topic: 'A questa assemblea non piace la rapida diffusione della musica Trap tra i più giovani'. I giovani studenti Imperiesi dovevano difendere la posizione contro affrontando la squadra dei 'Brainstorming' dell’istituto superiore 'A. SEGNI' di Ozieri, provincia di Sassari. Un tema solo apparentemente facile che li ha visti comunque vincitori e pronti ad affrontare la prossima gara fra tre settimane.

Un modo di mettere in gioco dinamiche di ricerca, di ascolto attivo e di comportamento che sono trasversali e fondamentali sempre, ma soprattutto in un momento così delicato e difficile in cui alla didattica tradizionale viene a mancare la sua dimensione più importante: l'interattività e lo scambio in presenza".

C.S.

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