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Attualità | 29 ottobre 2020, 08:23

Imperia: scatta anche la protesta degli studenti, striscione vicino al Provveditorato "Azzolina, dimettiti!"

Per ora gli studenti si sono limitati all’esposizione dello striscione ma non sono escluse eventuali manifestazioni di protesta.

Imperia: scatta anche la protesta degli studenti, striscione vicino al Provveditorato "Azzolina, dimettiti!"

Protesta degli studenti anche ad Imperia. Questa volta nessuna manifestazione ma uno striscione piuttosto eloquente che chiede le dimissioni del Ministro Azzolina. E’ stato affisso questa mattina, in viale Matteotti a Imperia, nei pressi del Provveditorato agli studi.

Riprendendo in negativo uno degli hashtag più diffusi nella scorsa primavera, gli studenti imperiesi hanno scritto “Nelle scuole non va tutto bene. Azzolina dimettiti”. La situazione nelle scuole, come è noto, è altalenante sul piano dei contagi. Se ne registrano a macchia di leopardo e, quando si verificano, scatta il protocollo previsto, con quarantene e disinfestazioni.

In diversi istituti della nostra provincia è stata instaurata la didattica a distanza, che ovviamente ha una serie di problematiche, soprattutto per chi non dispone di linee Internet veloci. Per ora gli studenti si sono limitati all’esposizione dello striscione ma non sono escluse eventuali manifestazioni di protesta.

In questi mesi gli studenti sono rimasti a guardare le scellerate manovre di un ministero che non ha mai nemmeno provato a garantire un’istruzione di qualità e dunque il diritto allo studio.

“Nella fase del rientro, che chiamano in ‘sicurezza’ – viene evidenziato dal collettivo ‘da studenti a studenti’ - abbiamo visto le pessime condizioni delle strutture scolastiche, l'impossibilità di accedere ai laboratori (essenziali nella didattica dei tecnici e dei professionali) o alle palestre (perché spesso trasformate in aule), la mancanza di professori e soprattutto la grave carenza nei trasporti. Con l’aggravarsi della pandemia ci viene riproposta la didattica a distanza, seppur con modalità differenti; queste sono solo soluzioni temporanee di emergenza e non risolvono il problema alla radice, rendendo il diritto allo studio sempre più minacciato. La dad inoltre deve essere necessariamente accompagnata da comodati d’uso degli strumenti essenziali per seguire le videolezioni: quasi uno studente su quattro non ha gli strumenti per seguire le lezioni online. Questo vuol dire garantire il diritto allo studio? Al fine di garantire questo fondamentale diritto, noi studenti pensiamo che sia essenziale che le istituzioni ascoltino le nostre richieste, per discutere assieme delle criticità maggiori della scuola”.

Carlo Alessi

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