Attualità - 11 ottobre 2020, 08:00

#liguritudine: i "Cori" e la "Compagnia Teatrale Cerianasca" baluardi nella salvaguardia del dialetto ligure

Ceriana viene anche riconosciuta come “il paese che canta”, nomina dovuta sia alla presenza del festival Musiche della Terra sia alla forte tradizione dei diversi Cori.

#liguritudine: i "Cori" e la "Compagnia Teatrale Cerianasca" baluardi nella salvaguardia del dialetto ligure

Abbiamo inconctrato la prof.ssa Loredana Veneziano, una delle persone più colte in materia di dialetto cerianasco. È anche grazie al suo lavoro se il dialetto di questo borgo della valle Armea è stato codificato e depositato presso gli appositi uffici regionali.

Ciò di cui voglio parlare con Loredana riguarda una delle più importanti iniziative per la salvaguardia del dialetto locale: la Compagnia Teatrale Cerianasca, nata nel 1991 grazie ad una idea di Gino Cappone, storico tecnico del Teatro Ariston di Sanremo: “il primo anno – racconta Loredana – siamo andati in scena con l’arrangiamento di un’opera del maestro russo Anton Čechov, tradotta interamente in dialetto. Nonostante la trasposizione ci siamo resi conto che rimaneva troppo lontana dal nostro contesto culturale. L’anno dopo – continua – abbiamo deciso di dare vita ad uno spettacolo teatrale che si rifacesse direttamente a quella che era la vita tipica del paese, creando da zero le storie che poi sono state raccontate nel seguirsi degli anni”.

Quale può essere il contributo della Commedia nel mantenimento del dialetto? “Il vero contributo della Commedia Teatrale è il forte coinvolgimento nella storia che si va a narrare. Durante la rappresentazione, infatti, si nota una forte partecipazione del pubblico cerianasco che, in qualche caso, anticipa le battute creando esperienze di metateatro. Tutto ciò – spiega – è dovuto alla caratteristica fondamentale della nostra commedia, ovvero, l’immediato trasporto dello spettatore in un mondo idilliaco, che non c’è più. Si tratta di una nostalgia bella che appaga, rivissuta attraverso situazioni, modi di fare e soprattutto di parlare, appartenenti ad un mondo che rispecchia le radici di Ceriana. In questo modo essa apre una breccia nel cuore di chi la guarda, mantenendo come proprio soggetto principale proprio il dialetto del luogo. L’aspetto della ricerca e del mantenimento culturale – aggiunge – sono gli strumenti indispensabili in grado di regalare queste sensazioni”.

Alla domanda sull’incerto futuro della parlata locale mi risponde, con un velo di sconforto: “la risposta sicura non ce l’ho, non voglio dire che abbia i giorni contati ma, purtroppo, non durerà ancora a lungo. La fisionomia del nostro paese sta cambiando, molte persone che vi abitano non affondano le loro radici qui, anche per questo è probabile che tra 50 anni il dialetto si sarà perso completamente. Il suo mantenimento nella forma originaria è impensabile, ogni lingua evolve e – conclude – quando non viene più parlata la si perde”.

La produzione di Loredana non si ferma qui. Negli anni scorsi ha dato vita ad un interessante raccolta di detti con il titolo Brügaglie de verità. Ad oggi conclude con successo la stesura di un vero e proprio dizionario cerianasco italiano. Scavando all’origine di molte parole, con un continuo lavoro filologico, alla scoperta del come e del perché certi termini del nostro dialetto siano nati e poi cambiati rispetto alla loro propria radice: “È stato un lavoro lungo e faticoso ma molto gratificante – mi conferma, con il sorriso nascosto dalla mascherina – da cui ho imparato molte cose. Sfortunatamente, a causa dell’emergenza sanitaria, ci sono state delle complicazioni, tuttavia dovrebbe essere pubblicato a breve, mi auguro si possa rivelare un ottimo strumento per la conservazione del nostro dialetto”.

Ceriana viene anche riconosciuta come “il paese che canta”, nomina dovuta sia alla presenza del festival Musiche della Terra sia alla forte tradizione dei diversi Cori. Matteo Lupi, persona molto attiva nella conservazione delle tradizioni del paese e dialetto copre un ruolo decisivo, anche per i suoi profondi studi in Storia della Musica, all’interno di una compagnia di canti sacri e profani nata nel 1926. La Compagnia Sacco, questo è il suo nome, si caratterizza per la presenza di bassi di bordone che accompagnano i solisti creando una suggestiva struttura di basso continuo.

A Matteo chiedo quali possano essere i punti di riferimento del dialetto in un piccolo paese come Ceriana, la sua risposta è decisa: “sicuramente si può pensare ad alcuni contesti sociali come le confraternite, grazie al loro carattere intergenerazionale e coinvolgente. Qui ci si trova per pregare, per cantare ma anche per fare festa, dunque un ambito molto favorevole per la trasmissione della tradizione e del dialetto, di padre in figlio, di nonno in nipote. Per quanto riguarda le persone – continua – ci si deve riferire ai più anziani che per tutta la loro vita hanno fatto del dialetto il loro mezzo di comunicazione privilegiato, oppure agli storici negozianti del paese che dalle loro biteghe riforniscono le tavole con i piatti della tradizione, pensare alla sardenara o alla fugassa. In ogni caso, il dialetto rimane un tipo di linguaggio molto schietto e sincero che consente di vedere dalla giusta prospettiva le vicende che si vivono in paese”.

Arrivando alla domanda più enigmatica, ovvero cosa ci può lasciare il dialetto, risponde che: “il cerianasco è stato codificato e diffuso in rete dai diversi cori della vallata: testi, canzoni e poesie giovano di internet come strumento attraverso cui sono rese più longeve, persino eternizzate. Oltre questo – continua – quel che può restare del dialetto è connesso a ciò che rimarrà vivo degli antichi mestieri, direttamente legati alla terra e dunque alla coltivazione”.

Stefano Martini

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU