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Sanità | 23 marzo 2020, 07:31

Coronavirus, da oggi a mercoledì picco di segnalazioni: intervista al prof. Andrea De Maria, Malattie Infettive Università di Genova

Questo non vuol dire: a Pasqua liberi tutti. Vuol dire che i casi diminuiranno e che le misure contenitive potranno essere ridotte gradualmente ma questo è obiettivamente materia del governo e degli organi competenti.

Coronavirus, da oggi a mercoledì picco di segnalazioni: intervista al prof. Andrea De Maria, Malattie Infettive Università di Genova

Un programma informatico che simula i possibili scenari del futuro, messo a punto a Genova dall'esperto in scienza dell’Informazione e modellistica Agostino Bianchi, dal professor Andrea De Maria (Malattie Infettive Università di Genova) e dal professor Flavio Tonelli (Gestione delle Operations e Simulazione sistemi complessi). Come funziona e cosa simula il progetto? Ce lo spiega il dottor Andrea De Maria.

Secondo il simulatore con il 'metodo Cina' a Pasqua si potrà tirare un respiro di sollievo". Cosa si intende di preciso? Potremo uscire? "Il modello è stato progettato sulla base dei risultati numerici comunicati dalla Cina nel periodo renaio-febbraio 2020, applicandoli al modello elaborato da noi, ed attribuendo dei fattori di correzione di contagiosità sulla base delle misure applicate dalle autorità cinesi per bloccare la trasmissione del virus con un incremento della distanza sociale. Il modello non ricerca un fitting perfetto della curva sui dati disponibili ma è dinamico. In sintesi, cerca di prevedere il massimo possibile per il futuro utilizzando i dati di contagiosità degli ultimi giorni. La capacità di predire i dati è ,assuma a 4-7 giorni. Con il simulatore abbiamo previsto quanti posti in terapia intensiva sarebbero stati necessari e quanti decessi avremmo avuto con grande precisione a partire dal 2-5 Marzo per i 4-8 giorni successivi e dal 11 Marzo fino al 21.3 con errore reale <5% del rilevato. Sulla base di questo possiamo prevedere che se le condizioni di restrizione alla libertà sociale verranno rispettate in modo corretto avremo un picco intorno al 23-25 marzo: in queste date si avrà il massimo numero di casi segnalati, da quel giorno in avanti ci si aspetta che il numero scenda anche se lentamente. Se l’osservanza delle regole fosse parziale, allora il picco è da prevedere oltre quella data, con aumento di casi, aumento di infezioni e ancora più lunga discesa fino a maggio dei casi e decessi osservati. Questo non vuol dire: a Pasqua liberi tutti. Vuol dire che i casi diminuiranno e che le misure contenitive potranno essere ridotte gradualmente ma questo è obiettivamente materia del governo e degli organi competenti".

Come dovremmo comportarci secondo il simulatore dopo Pasqua? "Dovremmo avere ancora pazienza e resistere fino alla fine di maggio, quando il numero sarà così basso che, anche se uscissimo tutti di casa, il caso non si ripresenterebbe. Non possiamo improvvisamente riprendere la vita di tutti i giorni dall'oggi al domani, considerando che dovremmo osservare cosa succede del fenomeno anche negli altri Paesi Europei, per proteggere tutti da eventuali ritorni dopo che qui è finito tutto".

E' vero che con il caldo il Coronavirus si attenuerà? "Questo virus può essere considerato il fratello minore della SARS 1, che durante l'estate 2003 si è bloccato e non si è più ripresentato. Allo stesso modo tuttavia è imparentato con il MERS che invece si ripresenta ogni anno, a partire dalla penisola d’Arabia,  è meno contagioso, più letale, ha un serbatoio animale  e non risente affatto del caldo. Questo dunque è ancora una speranza che tuttavia trova ampie possibilità di essere disattesa. Potremmo avere una bassa circolazione in estate e un ritorno in autunno".

Il software è stato messo a disposizione gratuita di Regioni, Università ed enti di ricerca, grazie alla disponibilità degli sviluppatori e del Rotary Club Genova San Giorgio. In quanti ne stanno facendo uso? "Abbiamo diverse richieste da alcune Regioni Italiane ma non solo. Anche da altri Paesi. In conclusione, secondo il presente modello di predizione dovremo cercare di avere tutti pazienza fino alla fine di maggio. Sarà poi il Governo a stabilire le norme su come ritornare a discreti livelli di normalità e socialità, ma a tutti noi spetta la parte più importante: stare a casa seguendo il modello cinese. In senso figurato, è come un incendio: prende fuoco velocemente ma per spegnerlo ci vuole più tempo e ci sarà bisogno di tempo per far ricrescere preziosi alberi e flora".  

Stefania Orengo

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