Attualità - 26 settembre 2019, 15:10

202° anniversario di fondazione del corpo di Polizia Penitenziara, la sfida di Frontirrè: "Un nuovo carcere a Imperia", oggi le celebrazioni

"Imperia ha bisogno di un altro istituto, non è più in grado di poter funzionare con quello attuale. Abbiamo una realtà che può ospitare circa 60 persone quando mediamente siamo intorno alle 90 presenze".

202° anniversario di fondazione del corpo di Polizia Penitenziara, la sfida di Frontirrè: "Un nuovo carcere a Imperia", oggi le celebrazioni

Il 202° anniversario della Polizia Penitenziaria è stato celebrato oggi nell'Istituto di Sanremo alla presenza, dopo 23 anni, di due direttori: il Dottor Francesco Frontirrè che fino ad alcuni mesi fa guidava entrambe le strutture e la Dottoressa Cristina Marrè che è subentrata da luglio nella struttura di Valle Armea.

Alla Presenza di autorità civili e militari, dei dipendenti e dei volontari delle due strutture penitenziarie, il nuovo Direttore ha portato il suo primo saluto: "Porto il saluto di tutta l'amministrazione penitenziaria. Dalla metà del mese di luglio ho assunto la direzione di questo Istituto, subentrando al dottor Francesco Frontirrè, che colgo l'occasione di ringraziare ancora una volta per il lungo e proficuo lavoro svolto in questa sede e per l'affettuoso sostegno che non manca di fornire”.

Il direttore del carcere di Imperia, Fracesco Frontirrè ha ripercorso i 23 anni che lo hanno visto impegnato nella Casa Circondariale e ora Istituto Penitenziario di Sanremo "Dal 1997 ad oggi il percorso è stato lungo: la capacità, l'intuizione la grande lungimiranza di chi mi ha preceduto, Giovanni Carta, mi hanno consentito di avviare una realtà che in 23 anni non ha sempre visto momenti facili. Ci sono state difficoltà organizzative, carenze di personale e tutto un insieme di problemi che ancora ogi sussistono. E' vero, non sono mancate le criticità, ma il modo in cui sono state segnalate hanno creato un certo allarme sociale. Non è mai successo nulla di più di quello che può accadere in una realtà penitenziaria, una realtà dove si convive forzatamente, una realtà dove abbiamo soggetti con tante problematiche. Sanremo mi rimane nel cuore, rappresenta una struttura che abbiamo realizzato in tanti, con un ambiente di lavoro di proficua collaborazione: ho avuto la fortuna di avere validissimi funzionari”

Nel concludere il suo discorso il Dottor Frontirrè ha lanciato apertamente una grande sfida che aspetta l'Istituto imperiese: “Rimango a Imperia: sono due anni di scommessa. Imperia ha bisogno di un altro istituto, non è più in grado di poter funzionare con quello attuale. Abbiamo una realtà che può ospitare circa 60 persone quando mediamente siamo intorno alle 90 presenze. Nel 2018 abbiamo avuto 370 ingressi dalla libertà: quasi uno al giorno. Solo negli ultimi 9 mesi abbiamo chiesto 12 sfollamenti: 1 ogni 15 giorni. Tutti gli arrestati nel territorio sono indirizzati a Imperia, che ha competenza territoriale da Finale Ligure fino al confine di stato: non è assolutamente adeguato agli ingressi che quotidianamente abbiamo. Risulta importante reperire un sito dove far nascere una struttura adeguata per la ricettività che Imperia ormai è chiamata a svolgere”.

 

La presenza della Chiesa in Carcere è da sempre un sostegno importante. Sua Eccellenza il Vescovo Suetta, presente alle celebrazioni, ha così sintetizzato gli aiuti che vengono forniti quotidianamente alle persone che si trovano negli Istituti e alle loro famiglie.

 

Stefania Orengo

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