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Attualità | 07 aprile 2019, 09:00

Viaggio nella storia: il declino della mezzaluna e l'ascesa della marineria ligure dopo il X secolo

Miti e realtà delle scorrerie saracene in Liguria nel resoconto storico di Pierluigi Casalino

Viaggio nella storia: il declino della mezzaluna e l'ascesa della marineria ligure dopo il X secolo

Abbiamo ricordato di recente (QUI) come nella fase storica più acuta della presenza dei Saraceni nei nostri mari ci fossero dei perfidi christiani che si alleassero con i musulmani per strapparsi dal giogo della servitù della gleba. D'altra parte, non si era forse avuta l'alleanza di un romano pontefice con gli infedeli in odio al cattolico sovrano di Sassonia? E proprio esigenze politiche contingenti avevano portato papa Giovanni XII a stringere un patto di non aggressione con i mori di Frassineto.

Ed altrettanto contingenti necessità spinsero molti feudatari dell'entroterra ligure, specialmente a Ponente, ad aizzare le loro plebi contro i possessori dei monasteri e dei vescovadi, in combutta con i musulmani di Frassineto e di altre provenienze. Ma le stesse plebi, ad un certo punto, approfittando del sostegno dei saraceni, si rivolsero anche contro i signori feudali e i perfidi christiani finirono con l'attuare, quasi senza rendersene conto, un'autentica rivoluzione sociale, svincolandosi da quella condizione di schiavitù per cui non potevano nemmeno sposarsi o compiere qualsiasi atto civile, senza il permesso del loro principe.

Terminata questa ventata anarchica e libertaria, segnata purtroppo anche da atti di brigantaggio, la restaurazione operata nell'entroterra ligure, sia con la ricostruzione dei monasteri, sia con il ricostituirsi delle signorie laiche, dovette tener conto dello spirito nuovo che animava la povera gente. Sul mare, nel frattempo, la rivincita ligure stava manifestandosi con quei brillanti successi contra paganos che fecero  dire ad uno storico arabo che le navi liguri erano diventate così audaci da "sbranare" quei musulmani che prima avevano tanto spadroneggiato. Alla fine persino il nido saraceno di Frassineto, nel golfo di Saint-Tropez venne annientato con una spedizionie risoluta e decisiva. Nel 972 Guglielmo, conte d'Arles, promosse una lega vincente tra le Marche liguri e la Provenza per cacciare definitivamente i mori e debellarli.

I Saraceni si rifugiarono a La Garde Freinet, ma, nonostante qualche controffensiva musulmana, le armate cristiane liguri e provenzali, e successivamente quelle genovesi e pisane, ridussero di molto la minaccia delle forze saracene fino a sconfiggerle pressoché totalmente. Non mancarono in seguito altre sporadiche iniziative degli arabi di Andalusia o di Sicilia nel Mar ligure e dintorni, se pur i liguri diventassero sempre più protagonisti, a loro volta, di scorrerie sulle coste nordafricane, grazie anche alla crescente egemonia marittima di Genova. Solo, piu' tardi, dopo l'affermarsidell'Islam turco barbaresco, ritornò la paura tra le popolazioni liguri.

Ma l'intreccio, tuttavia, di cultura e di commerci tra le due sponde del Mediterraneo e l'ascesa della potenza genovese fecero contemporaneamente della Liguria un crocevia di genti e di idee, il cui lascito di cultura e di memorie resta tuttora uno dei patrimoni della 

civiltà dell'Occidente. 

Redazione

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