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Eventi | 04 marzo 2019, 11:46

Imperia: la silloge poetica “L’Amore è…” di Giulia Quaranta Provenzano a diffusione gratuita nelle scuole

“Un vero miracolo quando due distinte sensibilità battono l’un per l’altra allo stesso ritmo”

Imperia: la silloge poetica “L’Amore è…” di Giulia Quaranta Provenzano a diffusione gratuita nelle scuole

A novembre la silloge poetica “L’Amore è…” dell’imperiese Giulia Quaranta Provenzano è stata data alla stampa, grazie all’Associazione culturale Articoli Liberi, per la diffusione gratuita nelle scuole. La raccolta, ora disponibile in cartaceo e online, si compone di trentadue agili poesie che hanno come obiettivo l’avvicinare soprattutto i più giovani alla lettura.

Recensii il romanzo “La meccanica dei sentimenti” di un appassionato scrittore, Frank Iodice e probabilmente il mio sostenere che la Critica sia una scienza esatta non lo lasciò indifferente - dichiara l'autrice - ciò non solo perché affermare questo è oggi molto audace, audace in quanto porta a farsi invisi lo spropositato numero di pragmatisti che si arrogano il diritto di affermare di tutto e di più senza verifica, ma anche poiché quello che scrissi a proposito dei suoi personaggi gettava una luce inedita sulla loro vera e comprovata natura ed altresì su quella del loro autore. Frank iniziò dunque ad essere curioso a riguardo del mio iter culturale: scoprì così che oltre ad essere una Critica letteraria e d’Arti visive, una Fotografa d’arte e una scrittrice di brevi romanzi e di saggi, sono pure una Poetessa. Mi chiese dunque di leggere alcuni miei componimenti e lo accontentai, del resto io ero piombata inaspettatamente nella sua vita e ne avevo fatto un’analisi minuziosa senza neppure averlo mai visto, né sentito parlare, né letto (specie biograficamente) prima. Le mie poesie gli piacquero moltissimo e mi propose di pubblicarne alcune - che io però scrissi appositamente per il progetto in comune - con l’Associazione Articoli Liberi che lo vedeva impegnato attivamente da tempo nelle scuole. Fino ad allora non avevo mai trattato in maniera specifica la tematica amorosa; ero sempre stata più propensa alla lirica “esistenzialista” – sepolcrale, di “nicchia”. I giovani tuttavia, che sono nati in un mondo “usa e getta”, dalle folli velocità raramente li ho visti entusiasti nei confronti delle lunghe riflessioni quali richiederebbe invece esplicitamente quanto dedicato al dolore intrinseco all’esistere o al ruolo della donna dall’origine portatrice di grandi sofferenze. Non è che l’amore sia un tema leggero da affrontare, anzi ha un campo d’azione ed influenza vastissimo ma le persone (di tutte le età) sono più spontaneamente portate a prestar ascolto a chi forse - sperano - potrebbe finalmente rivelar loro la formula della felicità che s’interseca in un modo o nell’altro di continuo con la via dell’amore (immaginiamo quindi quanto vi sia maggiormente portato chi è in pieno squilibrio ormonale) – amore che sia per se stessi, per altre persone, per luoghi o per oggetti”.

“Penso che ci sia bisogno sino alla fine dei tempi d’autentico, di fiducia, di voler sorridere col cuore e spendersi a viso aperto per l’emozionale e per il sentimentale e pertanto d’amore a nutrire e nutrirli nel profondo - prosegue - sono però non di meno consapevole dell’estrema difficoltà nel mantenersi e mantenerli “incontaminati”, estranei a logiche strumentali che inevitabilmente fanno scivolare la passione e la moralità, il buono, verso il più cinico opportunismo e la più indecente corruzione. Sono poi legatissima alla mia poesia dal titolo Ti amo. Essa recita “L’Amore esiste solo/ in Poesia. Quando senza chiedere/ perché sento che Ti voglio./ Incarnato l’amore è mezzo/ e più non sono buona/ Ma qui Ti amo,/ Ti amo alla follia”. È evidente, comunque, la realtà che amore sia figlio d’egoismo: per quanto non simulato o a livello conscio intenzionalmente finalizzato i sentimenti implicano sempre la subordinazione ad una soggettiva volontà – in riferimento alla propria indole. Carattere che sia necessitante di eccessivo bene soltanto verso di sé, o che sia invece meno inclusivo della ricerca solo del proprio vantaggio, o che sia addirittura al contrario esclusivo del godimento delle proprie esigenze positive. I componimenti del mio breve volumetto sopracitato ad ogni modo sono più che altro racconti. Raccontano l’interiorità d’un io senza pretese d’insegnamento, d’un cuore che batte e cerca piuttosto risposte. Ed un vero miracolo quando due distinte sensibilità battono l’un per l’altra allo stesso ritmo”.

Redazione

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