Vi ricordate quando avere del tempo libero era solo una amabile scelta di come trascorrere le giornate nel modo più piacevole e congeniale? Del tipo: passare dal divano al letto leggendo un libro, o guardare una serie competa su Netflix nutrendovi delle peggiori schifezze trovate in casa, o un aperitivo con le amiche, una pizza, un cinema o addirittura un aperericena?
Ora siete mamme e il tempo libero fa rima con: parco giochi. Il famigerato parco giochi.
Quando arrivano le 16. 30 e andate a prendere i bambini all'uscita della scuola o dell'asilo, ci sono sempre quelle giornate cosiddette “scoperte”, dove non c'è piscina, non c'è judo, i nonni sono (finalmente) usciti per gli affari loro e vi trovate proprio li, nel mezzo del nulla: quel tempo libero che deve riempire l'orario prima che arrivi la cena.
Ci sono le mamme creative, quelle che non attendono altro che avere tempo libero con i propri figli, per insegnargli a fare i biscotti allo zenzero rigorosamente vegani, collane fatte di pasta o per dipingere quadri con gli alluci e tante cose favolose e carine.
Ci sono poi le mamme che hanno provato vari esperimenti tra cui: la spesa con conseguente dispersione di figli e chiamata all'altoparlante del supermercato; lo shopping, dove il ritornello è sempre lo stesso con cadenza di circa 1 minuto e 5 secondi tra un “mamma andiamo a casa” e “mamma usciamo” ripetuto all'infinito. Accantonati per forza maggiore.
E a questo punto rimane solo lui: il parco giochi, la madre di ogni gossip. Quando entri nei giardinetti, solitamente frequentati dagli amichetti dei tuoi figli, accompagnati da genitori o nonni, sai già che tutti sanno tutto di tutti, soprattutto di te, che non ci vai mai. Come in parlamento, c'è una destra e una sinistra, non politica, ma sociale: da una parte le mamme multi-tasking, che sanno contemporaneamente tenere discorso con almeno altre 3 genitrici, cogliere con un occhio se il figlio sta per cadere dallo scivolo e con l'altro capire se uno dei bulletti del gruppo sta per avvicinarsi per infastidirlo.
Dall'altra ci sono quelle che sembrano vivere in una dimensione parallela: scambiano appena due parole con le loro simili che si trovano li vicine, per caso, e hanno la certezza che in quell'esatto momento di distrazione i propri figli inizieranno ad arrampicarsi e cadere da ogni gioco, accenderanno una rissa per chi deve andare sull'altalena e si lamenteranno, ovviamente vicino alle multi-tasking, che la mamma si è dimenticata di portargli la merenda.
Così stai li, in attesa che arrivino almeno le 18, per andare a casa, consapevole che in quell'ora e mezza, volente o nolente sarai stata informata su chi sta con chi, scoprirai cose di te che nemmeno sapevi e ovviamente i tuoi figli, che percepiscono come faine il tuo disagio, faranno di tutto per aumentarlo, aggiudicandosi già da ora gli sguardi di disappunto delle altre mamme, che li additeranno a futuri bulli del paese.
Ah, il tempo libero: l'anello di congiunzione tra la quotidianità di una vita pseudo normale e l'atteggiarsi a madri comuni. Per molti, ma non per tutte.
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