Scoppia la polemica a Imperia. Il duro j’accuse arriva dai titolari delle cinque agenzie di viaggio con sede in città, che si lamentano per non essere (quasi) mai interpellati e coinvolti nell’organizzare e gestire le gite scolastiche. “Presidi e professori, anziché rivolgersi a un tour operator professionale come siamo noi - dicono - noleggiano bus e prendono accordi con ristoranti o alberghi per conto proprio. E se accade qualcosa? Chi è responsabile?”. Quello del turismo scolastico è il comparto più consistente in provincia di Imperia insieme alle gite religiose e ai pellegrinaggi.
“Parliamo di una situazione che non siamo più disposti a tollerare – insistono gli operatori - da un recente incontro di categoria è emerso che, nell’84-85, soltanto 28 scolaresche sono andate in gita attraverso il nostro intervento. Così non va: tenuto conto che il relativo volume d’affari è stato calcolato in circa 600 milioni di lire. Ci rivolgeremo al Provveditorato agli studi per tentare di fare chiarezza e trovare una soluzione”.
Sempre stando alle agenzie di viaggio, operando in proprio, le scuole disattenderebbero la legge, perché, secondo una circolare del ministero della Pubblica istruzione, per organizzare le gite scolastiche, è necessario il tramite dei tour operator per “la tutela degli studenti e la garanzia di prezzi e servizi, indicando anche il nome dell’agenzia di viaggi incaricata”. “Questo, però, quasi mai accade – concludono le agenzie di viaggio – la nostra tolleranza ha avuto un limite, ampiamente superato”.