Attualità - 24 dicembre 2025, 07:05

Porto di Imperia, ultimatum ai proprietari di posti barca: "Affitto o via dal 1° gennaio 2026"

La denuncia di Zucconi (Assoporto), "mail fantasma". E' scontro sulla nuova concessione

Anche sotto l’albero di Natale, puntuale, arriva un nuovo caso a confermare lo scalo turistico di Imperia quale autentico “porto delle nebbie”. A sollevare il caso è Fernando Zucconi, presidente onorario di Assoporto, l’associazione che insieme all’Appi guidata da Vincenzo Giardiello tutela i proprietari dei posti barca del bacino turistico imperiese. Al centro della bufera una comunicazione via mail che impone una scelta drastica e immediata ai titolari degli ormeggi. "Abbiamo ricevuto una mailperaltro inviata in copia nascosta da parte di Marina di Imperia" -  denuncia Zucconi - che ci impone, a partire dal 1° gennaio 2026, di prendere in affitto il nostro posto barca oppure liberarlo, a seguito della nuova concessione. In altri termini, poiché l’attuale concessione scade a fine anno, ci viene detto che nel 2026 non sarà rinnovata. L’ultimatum è chiarissimo: o passate all’affitto o ve ne andate".

Non solo. "Di questa mail prosegue circolano addirittura due versioni, simili ma non identiche, entrambe, però, dallo stesso tenore. È evidente che non può essere considerata una comunicazione ufficiale". Un dettaglio che rende la vicenda ancora più opaca e che solleva interrogativi pesanti sulla gestione dell’intera partita. Fernando Zucconi punta il dito anche sul metodo e sui tempi: "La concessione risulta firmata il 2 settembre, ma non abbiamo mai ricevuto alcuna comunicazione formale. Tutto quello che sappiamo lo abbiamo appreso dai giornali. È inaccettabile chiedere a un titolare, a una settimana dalla fine dell’anno, di prendere il mare il 31 dicembre, per di più con condizioni meteo spesso proibitive".

Lo sconcerto è evidente: "Sono esterrefatto. Non mi capacito di come si possa pensare di gestire una gara internazionale e una infrastruttura strategica come il porto con modalità del genere".

Poi l’affondo: "Noi questo porto lo abbiamo costruito, abbiamo sempre pagato gli oneri di gestione, nonostante lo scalo sia stato a lungo privo di servizi essenziali. Eppure il sindaco Claudio Scajola avrebbe liquidato le nostre ragioni come 'carta straccia' in consiglio comunale. Ben altro atteggiamento e sensibilità aveva mostrato il precedente sindaco, Carlo Capacci". La porta al dialogo, però, Zucconi non la chiude: "Saremmo anche disposti a contribuire alla realizzazione del nuovo scalo, ma vogliamo un piano ragionevole, non faraonico. E soprattutto pretendiamo che venga tenuto conto di quanto abbiamo già pagato".

Intanto, mentre le mail “fantasma” rimbalzano e le certezze affondano, intorno al porto di Imperia cresce la tensione, anche politica. Il prossimo 29 dicembre la pratica approderà in consiglio comunale e alcuni consiglieri di opposizione lamentano di non avere avuto abbastanza tempo per studiare le carte.  E la domanda resta sospesa: come viene governata questa infinita  transizione e con quali regole? Il rischio è che, dietro il silenzio ufficiale, esploda l’ennesimo caso destinato a finire non solo sui giornali, ma anche nelle aule giudiziarie. "Meditiamo di intraprendere le vie legali", conclude, infatti, Fernando Zucconi.