Mentre il campionato di Serie C futsal riposa per le feste natalizie, da venerdì 19 dicembre a domenica 21 dicembre i rossoblù del Caramagna sono stati ospiti in Svizzera per il torneo internazionale organizzato dal Villars Phoenix Futsal, la stessa società che, nei prossimi giorni, sarà presente all’evento di Calcio a 5 che il Caramagna ha in cantiere.
A raccontare la trasferta è Roberto Barla, vicepresidente, che mette subito l’accento su ciò che rende particolare questa esperienza: l’ambiente e la qualità del contesto. Il torneo si è disputato in un quartiere di Friburgo e ha visto la presenza di oltre dieci squadre provenienti da tutta Europa.
“Noi eravamo gli unici in rappresentanza dell’Italia”, racconta Barla, ricordando anche come, in questi casi, sia inevitabile dover fare i conti con la realtà quotidiana: “Bisogna fare i conti con le esigenze lavorative”. Da qui la scelta di un gruppo essenziale, dieci ragazzi, costruito con equilibrio: “Per metà veterani e per metà ragazzi giovani della prima squadra”. Sul campo, sabato e domenica, il Caramagna ha saputo comunque reggere il ritmo e la densità della competizione. Nel girone eliminatorio sono arrivati quattro punti, abbastanza per guadagnarsi i quarti di finale, dove il percorso si è interrotto di misura, 1–0. “Abbiamo fatto figura nei limiti di un torneo di livello alto”, la lettura di Barla, che trova il senso di un’esperienza vissuta come confronto ma senza alibi e soprattutto senza filtri.
In Svizzera c’era il presidente Maurizio Melchiorre, che oltre alla parte sportiva descrive soprattutto l’impatto umano e organizzativo del weekend. È lui a rimarcare come “l’organizzazione fosse perfetta”, e come l’accoglienza sia stata improntata a amicizia e disponibilità. Per Melchiorre questi tornei servono anche a questo: “Conoscere altre società, creare collegamenti, aprire finestre per il futuro”. Non è un dettaglio, perché a Friburgo non c’era solo una competizione: “C’era anche un torneo dei ragazzi, vi erano infatti due tornei”. Per il Caramagna ma il contatto con un ambiente così ampio ha permesso, comunque, di guardare e parlare, capire come lavorano gli altri, prendere spunti e costruire relazioni, sicuramente importante in questi contesti potenzialmente ricchi di collaborazioni.