Solidarietà - 21 dicembre 2025, 07:05

Povertà a Imperia, in un anno il progetto "Cena Fuori" distribuisce 11 mila pasti

Emergenza freddo, il referente Giovanni Vassallo: "Attendiamo una risposta dalle istituzioni"

Undicimila pasti distribuiti in un solo anno: è questo il bilancio del progetto Cena Fuori, l’iniziativa di volontariato promossa dal Circolo Arci Angela Lipari che offre un pasto caldo e nutriente a chi ne ha bisogno. La richiesta di assistenza è sempre in crescita e il lavoro dei volontari è incessante: cinque giorni a settimana viene portata la cena a una sessantina di persone. "L’impressione è che, nonostante i numeri aumentino, il disagio sotto la superficie sia sempre più pervasivo -commenta Giovanni Vasallo, il referente dell'iniziativa-. Esiste una sofferenza profonda, nascosta, che non viene affrontata con la giusta attenzione".

Ora, nonostante il clima mite di cui gode il territorio, con l’inverno alle porte, la priorità diventa affrontare il freddo. "Distribuiamo tende, coperte e vestiti pesanti – sottolinea Vassallo – , ma per far fronte ai mesi più duri, gennaio e febbraio, speriamo in un intervento delle istituzioni". Non si chiedono soluzioni definitive, ma strumenti per affrontare l’emergenza, in assenza di strutture e dormitori: "Basterebbe attrezzare, con i mezzi della Protezione civile, uno dei capannoni abbandonati. I numeri non sono eccessivi, si può partire da poche decine di posti". L’associazione si è anche rivolta al progetto Sheep Dream ed è in lista d’attesa per ricevere le innovative capsule antigelo: involucri portatili, impermeabili e isolanti, capaci di trattenere il calore.

I disagi sono molteplici. "Siamo partiti con l’idea di occuparci del classico clochard, ma spesso ci confrontiamo con persone che vivono l’esito peggiore di problemi comuni". Ad esempio la carenza di alloggi: "C'è chi, spesso tra la comunità sudamericana, non riesce a trovare un'abitazione e, anche intere famiglie, si ritrovano a vivere in una stanza a casa di connazionali, ma senza avere accesso alla cucina". Oppure la difficoltà nel trovare un impiego, a reinserirsi nel mondo del lavoro: "Molti sono italiani, troppo giovani per la pensione, ma troppo anziani per trovare un impiego in un mercato del lavoro sempre più selettivo".

Insieme ad altre realtà, come la Caritas e la San Vincenzo de Paoli, Cena Fuori costituisce un presidio imprescindibile per chi vive in condizioni di fragilità, ma lo sforzo demandato al volontariato spesso è eccessivo: "In Italia non esiste un welfare universale per i bisogni primari, come mangiare, dormire o lavarsi, diversamente dal diritto alla salute o all’istruzione. Questi bisogni non vengono considerati diritti inalienabili e la loro tutela è demandata quasi esclusivamente al volontariato-, spiega Vassallo -. Sono felice di vedere la generosità, la voglia di fare e l’entusiasmo: esiste una grande risorsa della comunità, ma non basta. Servono maggiore supporto e un’organizzazione più efficiente da parte delle istituzioni”.

In fondo, dalle piccole accortezze che potrebbero rendere la città più vivibile per chi è in difficoltà, ne trarrebbe beneficio l’intera cittadinanza: Wi-Fi gratuito, per garantire la possibilità di comunicare, o servizi igienici pubblici: "Una città gentile con i più fragili è una città migliore per tutti", conclude Vassallo