Da novembre a dicembre Pino Petruzzelli ha lavorato con gli studenti presso il Polo universitario imperiese – Dipartimento di Scienze del Turismo, attorno a una domanda tanto semplice quanto decisiva: come raccontare la Liguria a un turista.
Non una guida tradizionale, non un elenco di luoghi da visitare, ma una narrazione viva, capace di trasmettere il desiderio di approfondire e conoscere un patrimonio unico nel panorama italiano. Come raccontare le eccellenze artistiche, architettoniche, poetiche, musicali, paesaggistiche, enologiche e gastronomiche della Liguria in modo autentico e coinvolgente?
Gli studenti hanno intrapreso un percorso di ricerca partendo da interviste e approfondimenti, concentrandosi su ciò che rende davvero speciale questo territorio: lo sguardo di chi la Liguria la vive ogni giorno. Un paesaggio solo apparentemente avaro, che l’uomo ha saputo trasformare in generoso grazie all’ingegno, al lavoro e al sudore.
"Abbiamo lavorato prima di tutto sulla conoscenza profonda dei temi scelti", racconta Pino Petruzzelli. "Siamo andati dietro la costruzione dei muretti a secco, Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO, che raccontano il lavoro di chi tiene in piedi la terra, rendendo possibile la produzione di olio e vino di qualità e, allo stesso tempo, impedendo alle colline di crollare a valle durante le piogge".
Il lavoro ha toccato anche l’arte, intesa come patrimonio condiviso. Far sapere che in Liguria si trovano opere di artisti presenti anche al Louvre, alla National Gallery o agli Uffizi significa rafforzare l’offerta turistica attraverso la cultura. Allo stesso modo, raccontare cosa vuol dire estrarre una bottiglia di vino da colline ripide che si tuffano nel mare significa dare un valore nuovo a ciò che il turista assapora nel bicchiere.
Ogni studente ha scelto il tema che più lo ha toccato, trasformandolo in racconto attraverso una scrittura drammaturgica capace di parlare direttamente al visitatore. Una scrittura che, nel corso delle lezioni, si è fatta narrazione orale, dove anche le pause e i silenzi sono diventati parte della drammaturgia, strumenti fondamentali per coinvolgere emotivamente il turista.
Venerdì 19 dicembre, presso il Polo universitario imperiese gli studenti hanno presentato pubblicamente il loro racconto del territorio ligure. Un momento di restituzione che ha mostrato come la bellezza che ci circonda possa essere narrata con consapevolezza, passione e responsabilità.
Un’esperienza che dimostra come la Liguria, per guardare al futuro, non possa prescindere dal suo immenso patrimonio culturale e da chi sa trasformarlo in racconto, emozione e conoscenza.