Tra le tante iniziative volte ad assicurare un'identità unitaria ad Oneglia, Porto Maurizio e al circondario limitrofo, cioè ai centri che formarono la nuova città di Imperia, nel 1923 fu anche quella di istituire una società sportiva che rappresentasse Imperia nel mondo agonistico. Sorgeva così un organismo che, oltre a donare al football nazionale dei campioni, contribuiva nel tempo, con la freschezza giovanile dello sport, a illustrare la città non solo nelle competizioni calcistiche.
Dopo il suo nascere il calcio imperiese, già presente in qualche modo nella zona con entità separate, contese per un decennio alla Ventimigliese il predominio nel campionato provinciale. Pur avendo attraversato negli anni momenti di crisi con ripetute divisioni, rifondazioni e ripartenze, lasciando alle spalle periodi di fulgida militanza, l'Imperia, che oggi riunisce due rami del mondo calcistico locale, tenta, alla prova dei fatti, di risalire sulla scena del gioco più bello del mondo.
Si tratta di un'occasione, ricca di promesse e volontà di rilancio non solo sportivo (dato l'affermarsi, ad Imperia, peraltro, di altre discipline che trovano spazio nelle classifiche nazionali ed internazionali), ma anche dell'immagine di una città che sta cercando di guadagnare posizioni nei diversi settori di interesse e di partecipazione. E ciò nondimeno, come Giano bifronte, il cui sguardo era contemporaneamente rivolto al passato e al futuro, Imperia dovrà saper dosare nostalgia e speranza per non perdere il passo della storia muovendo anche dallo sport che rappresenta un momento di aggregazione e di civilità.